Il gatto mammone

Sicilia. Lollo (Lando Buzzanca) vuole a ogni costo un figlio per garantire la tradizione patriarcale di famiglia. Incapace di procreare con la moglie Rosalia (Rossana Podestà), coinvolgerà nei suoi progetti la giovane e attraente veneta Marietta (Gloria Guida). Sgradite sorprese lo attendono.

Nando Cicero dirige una prevedibile commedia che tenta di ironizzare sugli usi e costumi del maschio meridionale, ipocritamente perbenista e sempre pronto a santificazioni gratuite (la sequenza della processione, in cui Lollo identifica la compiacente moglie con la Vergine Maria). Ma la sceneggiatura (firmata da Sandro Continenza e Raimondo Vianello) sfrutta stereotipi ormai usurati (l'ossessione della virilità e del tradimento, visto come necessario soltanto per il marito) e la verve comica di Buzzanca, greve ed eccessiva, scivola ben presto nel ridicolo involontario. Un tentativo di sociologia spicciola che annega nella banalità più assoluta. Uniche note degne di rilievo, la divertente colonna sonora di Carlo Rustichelli e l'interpretazione di un'esilarante Sofia Lusy (focosa e vorace vedova disposta a tutto per denaro). Decisamente irrilevante la presenza della splendida, ma impacciata e inespressiva, Gloria Guida. Tiberio Murgia è lo zingaro che vende i figli.