In the Mood for Love
Fa yeung nin wa
Premi Principali
Premio per il miglior attore al Festival di Cannes 2000
Durata
98
Formato
Regista
Tra il signor Chow (Tony Leung Chiu Wai) e la signora Chan (Maggie Cheung), vicini di casa, si insinua il sospetto che i rispettivi coniugi siano amanti. Tra i due nasce un rapporto di complicità sempre più intimo che sfocia in un amore impossibile da consumare ma destinato a segnare le loro vite.
Maggie Cheung che cammina, divina ed elegantissima; Tony Leung affascinante e assorto con l'immancabile sigaretta tra le dita. Tutto rigorosamente al ralenti, con in sottofondo l'avvolgente Yumeji's Theme di Shigeru Umebayashi o le note di Quizás,Quizás,Quizás cantate da Nat King Cole, a sottolineare una passione che non può essere sfogata. Bastano queste immagini, reiterate con immensa eleganza in un film che racconta l'amore senza la necessità di esibirlo, a consacrare il miglior lungometraggio di Wong Kar Wai nell'immaginario cinematografico del Nuovo Millennio. Il regista abbandona il postmodernismo convulso dei precedenti film (Angeli perduti del 1995, ne è un esempio) a favore di una narrazione dilatata che privilegia le ellissi, senza trascurare virtuosismi tecnici sapientemente dosati. La sua è una costruzione perfezionistica dello spazio che si sofferma continuamente sui dettagli, mentre la slow motion si fa correlativo oggettivo dei sentimenti. In una Hong Kong dal fascino retrò rappresentata quasi esclusivamente per interni (eccetto per il bellissimo epilogo ambientato al tempio di Angkor Wat, in Cambogia), Leung e la Cheung sono meravigliosi e sprigionano sensualità a ogni frame. Wong riaggiorna così il mélo e ci consegna un cult assoluto, presentato in concorso al 53° Festival di Cannes dove ha vinto il premio per il miglior attore (Tony Chiu Wai Leung) e il Grand Prix tecnico (alla magistrale fotografia di Christopher Doyle e Ping Bin Lee e al montaggio di William Chang).