Interior. Leather Bar
Interior. Leather Bar
Durata
60
Formato
Regista
James Franco e Travis Mathews, nella parte di loro stessi, interpretano due registi il cui scopo è quello di ricostruire i 40 minuti di scene sessualmente esplicite di Cruising (1980), il film di William Friedkin con Al Pacino, che all'epoca della sua produzione incontrò il veto inappellabile della censura. Le sequenze, a tematica omosessuale, andarono perdute e l'opera fu oggetto di numerose critiche negative e boicottaggi dagli attivisti.
Diretto a quattro mani da James Franco e Travis Mathews, Interior. Leather Bar è un'opera multiforme e stratificata, in perenne e ostentato bilico tra dramma di finzione e documentario, in grado di spaziare tra i generi con una sicurezza spiazzante e, a volte, persino supponente. In perfetta continuità con lo sperimentalismo a cui Franco ci ha già abituati, grazie a opere antecedenti come Sal (2011) e The Broken Tower (2011), il film è un ulteriore dichiarazione di sensibilità verso le tematiche a sfondo LGBT: ricreando le scene esplicite che furono poi tagliate da Cruising, i registi vogliono suggerire le dinamiche comportamentali della macchina Hollywood e il suo rapporto ambiguo e ancor oggi opprimente con la censura della MPAA (Motion Picture Association of America). Attraverso l'uso di attori non professionisti, Franco e Matthews raggiungono il loro scopo costruendo un prodotto non facile ma diretto, anche se presuntuoso e forzatamente referenziale.
Diretto a quattro mani da James Franco e Travis Mathews, Interior. Leather Bar è un'opera multiforme e stratificata, in perenne e ostentato bilico tra dramma di finzione e documentario, in grado di spaziare tra i generi con una sicurezza spiazzante e, a volte, persino supponente. In perfetta continuità con lo sperimentalismo a cui Franco ci ha già abituati, grazie a opere antecedenti come Sal (2011) e The Broken Tower (2011), il film è un ulteriore dichiarazione di sensibilità verso le tematiche a sfondo LGBT: ricreando le scene esplicite che furono poi tagliate da Cruising, i registi vogliono suggerire le dinamiche comportamentali della macchina Hollywood e il suo rapporto ambiguo e ancor oggi opprimente con la censura della MPAA (Motion Picture Association of America). Attraverso l'uso di attori non professionisti, Franco e Matthews raggiungono il loro scopo costruendo un prodotto non facile ma diretto, anche se presuntuoso e forzatamente referenziale.