Sono passati trent’anni da quando Filippo Dobrilla ha iniziato a scolpire un colosso di marmo nelle viscere di una grotta nelle Alpi Apuane, a 650 metri di profondità. Questo luogo, oscuro e inaccessibile, ha protetto il segreto di una passione giovanile per un compagno di esplorazioni speleologiche consumata nell’intima oscurità della caverna.