I magnifici sette
The Magnificent Seven
Durata
128
Formato
Regista
Oppressi dai violenti banditi guidati da Calvera (Eli Wallach), i peones di un piccolo villaggio messicano chiedono aiuto al pistolero Chris Adams (Yul Brynner). Questi accetta di aiutarli e assolda sei intrepidi compagni: Vin (Steve McQueen), O'Reilly (Charles Bronson), Britt (James Coburn), Chico (Horst Buchholz), Lee (Robert Vaughn) e Harry (Brad Dexter).
Rifare uno storico capolavoro come I sette samurai (1954) di Akira Kurosawa apparve forse un'eresia a molti cinefili, ma anche un'occasione ghiotta per Hollywood, che ben comprese le parentele evidenti tra l'epos del grande Maestro nipponico e le atmosfere del cinema western. Pur restando inferiore all'inarrivabile progenitore, anche a causa di un ritmo altalenante e per evidenti limiti di prolissità, il film di John Sturges è caratterizzato da un indubbio respiro eroico, un'attenta caratterizzazione dei personaggi (tutti ben interpretati), una forte aura mitica accompagnata da toni malinconici. E poi, c'è l'indimenticabile colonna sonora di Elmer Bernstein, candidata all'Oscar. Il film ha generato tre sequel: Il ritorno dei magnifici sette (1966) di Burt Kennedy, Le pistole dei magnifici 7 (1969) di Paul Wendkos e I magnifici 7 cavalcano ancora... (1972) di George McCowan. Esistono inoltre un remake di fantascienza, I magnifici sette nello spazio (1980) di Jimmy T. Murakami e Roger Corman e la serie tv I magnifici sette, andata in onda tra il 1998 e il 2000. Yul Brynner ha interpretato una curiosa versione cibernetica del suo carismatico Chris ne Il mondo dei robot (1973) di Michael Crichton.
Rifare uno storico capolavoro come I sette samurai (1954) di Akira Kurosawa apparve forse un'eresia a molti cinefili, ma anche un'occasione ghiotta per Hollywood, che ben comprese le parentele evidenti tra l'epos del grande Maestro nipponico e le atmosfere del cinema western. Pur restando inferiore all'inarrivabile progenitore, anche a causa di un ritmo altalenante e per evidenti limiti di prolissità, il film di John Sturges è caratterizzato da un indubbio respiro eroico, un'attenta caratterizzazione dei personaggi (tutti ben interpretati), una forte aura mitica accompagnata da toni malinconici. E poi, c'è l'indimenticabile colonna sonora di Elmer Bernstein, candidata all'Oscar. Il film ha generato tre sequel: Il ritorno dei magnifici sette (1966) di Burt Kennedy, Le pistole dei magnifici 7 (1969) di Paul Wendkos e I magnifici 7 cavalcano ancora... (1972) di George McCowan. Esistono inoltre un remake di fantascienza, I magnifici sette nello spazio (1980) di Jimmy T. Murakami e Roger Corman e la serie tv I magnifici sette, andata in onda tra il 1998 e il 2000. Yul Brynner ha interpretato una curiosa versione cibernetica del suo carismatico Chris ne Il mondo dei robot (1973) di Michael Crichton.