La grande fuga
The Great Escape
Durata
172
Formato
Regista
Seconda guerra mondiale. In uno stalag tedesco, un gruppo di prigionieri americani e inglesi pianifica una spettacolare evasione di massa attraverso un tunnel scavato sotto terra. Tra loro, il capitano Roger Bartlett (Richard Attenborough), il tenente Hendley (James Garner) e lo spericolato capitano Hilts (Steve McQueen).
Ispirato a una storia vera raccontata nel libro autobiografico di Paul Brickhill, La grande fuga è uno dei più celebri prison movie di sempre (combinato con il genere bellico), ai tempi grande successo di pubblico e ancora oggi classico intramontabile. La prima parte, concentrata sulla presentazione dei personaggi e sulla vita al campo, è di una leggerezza notevole, con deliziose derive umoristiche (non a caso, il film ispirerà in parte la serie tv comica Gli eroi di Hogan, in onda tra il 1965 e il 1971); la seconda, imperniata sull'evasione, è un saggio di tensione e adrenalina che conosce il culmine nella celebre sequenza con Steve McQueen in fuga in motocicletta (una Triumph TT 650 camuffata). Inno alla libertà, alla solidarietà e all'amicizia virile, il cult di John Sturges ha diversi pregi: regge miracolosamente le quasi tre ore di durata senza cali di ritmo, dosa dramma e commedia (con qualche lieve squilibrio, comunque trascurabile) e, nonostante l'impianto corale, scava nelle psicologie dei singoli costruendo una galleria di protagonisti indimenticabili. Il cast è stellare, con McQueen, Charles Bronson (Danny Velinski) e James Coburn (Louis Sedgwick) che tornano a lavorare con Sturges dopo I magnifici sette (1960). Scritto da James Clavell e W.R. Burnett; colonna sonora di Elmer Bernstein, fotografia di Daniel L. Fapp.
Ispirato a una storia vera raccontata nel libro autobiografico di Paul Brickhill, La grande fuga è uno dei più celebri prison movie di sempre (combinato con il genere bellico), ai tempi grande successo di pubblico e ancora oggi classico intramontabile. La prima parte, concentrata sulla presentazione dei personaggi e sulla vita al campo, è di una leggerezza notevole, con deliziose derive umoristiche (non a caso, il film ispirerà in parte la serie tv comica Gli eroi di Hogan, in onda tra il 1965 e il 1971); la seconda, imperniata sull'evasione, è un saggio di tensione e adrenalina che conosce il culmine nella celebre sequenza con Steve McQueen in fuga in motocicletta (una Triumph TT 650 camuffata). Inno alla libertà, alla solidarietà e all'amicizia virile, il cult di John Sturges ha diversi pregi: regge miracolosamente le quasi tre ore di durata senza cali di ritmo, dosa dramma e commedia (con qualche lieve squilibrio, comunque trascurabile) e, nonostante l'impianto corale, scava nelle psicologie dei singoli costruendo una galleria di protagonisti indimenticabili. Il cast è stellare, con McQueen, Charles Bronson (Danny Velinski) e James Coburn (Louis Sedgwick) che tornano a lavorare con Sturges dopo I magnifici sette (1960). Scritto da James Clavell e W.R. Burnett; colonna sonora di Elmer Bernstein, fotografia di Daniel L. Fapp.