Marito a sorpresa
Holy Matrimony
Durata
93
Formato
Regista
Peter (Tate Donovan) e Havana (Patricia Arquette), in fuga dopo una rapina, si rifugiano nella comunità religiosa in cui vive la famiglia del ragazzo e, dopo aver nascosto la refurtiva, convolano forzatamente a nozze. Alla morte di Peter, Havana sarà obbligata a sposare nientemeno che il di lui giovane fratello, Ezekiel (Joseph Gordon-Levitt).
Leonard Nimoy gioca sugli inevitabili contrasti ed equivoci nascenti dall'attrito tra una giovane dallo spirito ribelle, impersonata da Patricia Arquette, e il codice morale di una rigida comunità religiosa. La prima parte risulta più frizzante e gradevole, pur nella sua superficialità; con lo sviluppo degli eventi, la trama si abbandona a un prevedibile buonismo e afflato sentimentale, là dove potrebbe essere graffiante e piacevolmente sarcastica. Anche se non supportati da dialoghi particolarmente incisivi, sono apprezzabili i duetti tra la maldestra ladruncola Patricia Arquette e il giovane e timido Joseph Gordon-Levitt, qui in una delle sue prime apparizioni sul grande schermo in un ruolo più consistente dopo In mezzo scorre il fiume, diretto nel 1992 da Robert Redford. Una commedia leggera e inoffensiva, in linea con la produzione cinematografica di Leonard Nimoy, pregna di buoni sentimenti, stucchevole e pretenziosa. Sceneggiatura di David Weisberg e Douglas Cook.
Leonard Nimoy gioca sugli inevitabili contrasti ed equivoci nascenti dall'attrito tra una giovane dallo spirito ribelle, impersonata da Patricia Arquette, e il codice morale di una rigida comunità religiosa. La prima parte risulta più frizzante e gradevole, pur nella sua superficialità; con lo sviluppo degli eventi, la trama si abbandona a un prevedibile buonismo e afflato sentimentale, là dove potrebbe essere graffiante e piacevolmente sarcastica. Anche se non supportati da dialoghi particolarmente incisivi, sono apprezzabili i duetti tra la maldestra ladruncola Patricia Arquette e il giovane e timido Joseph Gordon-Levitt, qui in una delle sue prime apparizioni sul grande schermo in un ruolo più consistente dopo In mezzo scorre il fiume, diretto nel 1992 da Robert Redford. Una commedia leggera e inoffensiva, in linea con la produzione cinematografica di Leonard Nimoy, pregna di buoni sentimenti, stucchevole e pretenziosa. Sceneggiatura di David Weisberg e Douglas Cook.