Malizia

Acireale. L'arrivo della domestica Angela (Laura Antonelli) all'interno della famiglia La Brocca, di recente colpita da un lutto, destabilizza l'animo di papà Ignazio (Turi Ferro), che è deciso a chiederla in sposa. Anche Nino (Alessandro Momo) resta ammaliato dal fascino della brava donna, e tenta di sedurla ostacolando il matrimonio col padre.

Commedia erotica di enorme successo, in fondo innocua ma consapevole della sua furbizia e della risonanza che avrebbe scatenato una volta uscita in sala. A tutti gli effetti, un film più che godibile, diretto da un Samperi sornione e con una raffinatezza formale di interesse discretamente rilevante. Poco da aggiungere: la bellissima ambientazione acese è placidamente torbida, l'erotismo è sotteso e nervoso, ma mai volgare. Turi Ferro è un portento di recitazione e Laura Antonelli, simbolo effettivo e totale del film, avrebbe consegnato alla storia del cinema italiano un corpo sensuale – ma in maniera misurata e intelligente – e un talento puro, bellissimo, intenso. Fu anche il film che lanciò l'astro di Alessandro Momo, deceduto però a Roma nel 1974 a seguito di un incidente di moto in cui non era neanche diciottenne. Fotografia di Vittorio Storaro, musiche di Fred Bongusto. Nastri d'argento ad Antonelli (miglior attrice), Ferro (miglior attore non protagonista) e ai costumi di Piero Tosi. Seguito dall'orrendo Malizia 2000, diretto da Samperi con la Antonelli e Ferro ancora protagonisti.