Il mio paese

Anno

Paese

Generi

Durata

105

Formato

Regista

Un viaggio on the road dal Sud Italia sino al Nord, che cerca di gettare luce sulla situazione lavorativa del nostro Paese durante il primo lustro del nuovo millennio.

Nel 1960, Joris Ivens realizzò un documentario televisivo intitolato L'Italia non è un paese povero in cui provò a tracciare un affresco della nazione percorrendola da Nord a Sud e sottolineando la differenza di cultura e ideologia che separava le due sfere. Vicari, qui alla sua seconda prova da documentarista dopo Non mi basta mai (1999), ripercorre il medesimo viaggio ma in senso opposto, provando a riflettere sulle stesse questioni sollevate dal regista olandese. Con particolare attenzione al mondo del lavoro, Il mio paese si addentra nella produttività nostrana mostrandone pregi e difetti, falle e qualità, dando volto a milioni di lavoratori anonimi e provando a denunciare un certo degrado solo apparentemente sconfitto al Nord. Replicando l'efficacia del film a cui si ispira, la pellicola di Vicari riesce a riproporre fedelmente e in maniera neutrale le condizioni di un'economia e una società profondamente diversificate a seconda della regione geografica presa in esame. Nonostante qualche peccato di stile, troppo didascalico e a tratti televisivo, rimane un'opera intensa e socialmente significativa. Vincitrice di un meritato David di Donatello come miglior documentario.
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