
Il mistero Von Bulow
Reversal of Fortune
Premi Principali

Oscar al miglior attore protagonista 1991

Golden Globe al miglior attore in un film drammatico 1991
Durata
111
Formato
Regista
L'aristocratico Claus Von Bulow (Jeremy Irons) è accusato di tentato uxoricidio nei confronti della moglie Sunny (Glenn Close), ridotta in coma. Dopo essere stato condannato a trent'anni di carcere, nel processo d'appello Von Bulow affida la difesa ad Alan Dershowitz (Ron Silver), avvocato idealista che escogita una brillante strategia per smontare tutte le prove contro l'imputato.
Cronaca di una clamorosa storia vera, tratta dall'autobiografia dello stesso Dershowitz e sceneggiata da Nicholas Kazan (figlio di Elia), la pellicola di Barbet Schroeder è un classico del genere procedural, sospeso tra maestosità hollywoodiane e toni più soffusi da cinema europeo. Raffinato e al contempo gelido come il marmo, intrigante eppur non sempre coinvolgente, ha segnato finalmente la consacrazione del bravo Jeremy Irons, che nel ruolo del protagonista ha conquistato un Oscar (dopo essere stato incredibilmente ignorato nel 1988 per Inseparabili di David Cronenberg) e molti altri premi, tra cui il David di Donatello come miglior attore straniero. Buona la confezione in cui svetta la fotografia di Luciano Tovoli, mentre la narrazione è leggermente schematica. La vera Martha “Sunny” Von Bulow è morta nel 2008, dopo aver trascorso ventotto anni in stato vegetativo.
Cronaca di una clamorosa storia vera, tratta dall'autobiografia dello stesso Dershowitz e sceneggiata da Nicholas Kazan (figlio di Elia), la pellicola di Barbet Schroeder è un classico del genere procedural, sospeso tra maestosità hollywoodiane e toni più soffusi da cinema europeo. Raffinato e al contempo gelido come il marmo, intrigante eppur non sempre coinvolgente, ha segnato finalmente la consacrazione del bravo Jeremy Irons, che nel ruolo del protagonista ha conquistato un Oscar (dopo essere stato incredibilmente ignorato nel 1988 per Inseparabili di David Cronenberg) e molti altri premi, tra cui il David di Donatello come miglior attore straniero. Buona la confezione in cui svetta la fotografia di Luciano Tovoli, mentre la narrazione è leggermente schematica. La vera Martha “Sunny” Von Bulow è morta nel 2008, dopo aver trascorso ventotto anni in stato vegetativo.