More – Di più, ancora di più...
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Durata
112
Formato
Regista
Stefan (Klaus Grünberg), giovane tedesco fresco di studi, s'innamora a Parigi dell'americana Estelle (Mimsy Farmer), eccentrica e disinibita. La segue a Ibiza, dove sprofonda con lei nella spirale senza ritorno dell'eroina.
Gli anni Sessanta, la liberazione sessuale, la diffusione della tossicodipendenza: il film d'esordio di Barbet Schroeder è un vero e proprio manifesto d'epoca sul tramonto dell'ottimismo hippy e sessantottino, inghiottito dall'era dei paradisi artificiali. Multiculturale come il suo regista (tedesco-svizzero nato a Teheran e cresciuto in Francia), è un viaggio infernale dall'amore libero all'amore tossico non privo di didascalismi e oggi un po' datato, ma piuttosto efficace. Pur limitandosi a sfiorare il tema politico (ma non è un caso che lo spacciatore Wolf sia un ex nazista), si staglia come disincantato documento in tempo reale, impreziosito da due elementi che l'hanno reso un film di culto: l'ambientazione nel luogo-simbolo Ibiza e la colonna sonora dei Pink Floyd, contenuta nell'album Soundtrack from the Film More (il loro primo disco con David Gilmour al posto di Syd Barrett). Narrativamente imperfetto, vive di sussulti e intuizioni impressioniste davvero notevoli. Bella fotografia di Néstor Almendros.
Gli anni Sessanta, la liberazione sessuale, la diffusione della tossicodipendenza: il film d'esordio di Barbet Schroeder è un vero e proprio manifesto d'epoca sul tramonto dell'ottimismo hippy e sessantottino, inghiottito dall'era dei paradisi artificiali. Multiculturale come il suo regista (tedesco-svizzero nato a Teheran e cresciuto in Francia), è un viaggio infernale dall'amore libero all'amore tossico non privo di didascalismi e oggi un po' datato, ma piuttosto efficace. Pur limitandosi a sfiorare il tema politico (ma non è un caso che lo spacciatore Wolf sia un ex nazista), si staglia come disincantato documento in tempo reale, impreziosito da due elementi che l'hanno reso un film di culto: l'ambientazione nel luogo-simbolo Ibiza e la colonna sonora dei Pink Floyd, contenuta nell'album Soundtrack from the Film More (il loro primo disco con David Gilmour al posto di Syd Barrett). Narrativamente imperfetto, vive di sussulti e intuizioni impressioniste davvero notevoli. Bella fotografia di Néstor Almendros.