Nel 2092, Nemo Nobody (Jared Leto) ha 117 anni ed è l'ultimo essere umano in attesa della morte, poiché il resto della popolazione ha trovato un rimedio contro l'invecchiamento. Egli viene intervistato al suo capezzale da un giornalista (Daniel Mays), ma le scelte che ha compiuto nel corso della sua esistenza risultano sempre più sfocate e confuse man mano che il suo racconto va avanti, tanto da arrivare a contraddirsi tra loro. 

Prendendo spunto dal suo stesso cortometraggio È pericoloso sporgersi del 1985, Jaco Van Dormael firma un trattato indubbiamente complesso su quello che comunemente indichiamo come destino, prendendo spunto da diverse riflessioni pseudofilosofiche, tra cui l'effetto farfalla e la teoria del caos. A differenza di prodotti affini come Sliding Doors (1998) e Lola corre (1998), Van Dormael non abbraccia solamente due alternative, ma tutto un ventaglio di possibilità e scelte che un essere umano può ritrovarsi a compiere durante la vita. Dopo una lavorazione di tre anni tra riprese e post-produzione, il risultato è un film che a livello narrativo potrebbe risultare assai incomprensibile e, a tratti, confusamente onirico; ma la sceneggiatura (quasi) a scatole cinesi è discretamente modellata da un laborioso montaggio (non sempre funzionale, in ogni caso) che dona fluidità e ritmo a un'opera borderline, sospesa tra smisurata ambizione e kitsch involontario. Buono il lavoro cast: si va da un camaleontico Jared Leto a un sofferto Rhys Ifans, per arrivare alla sorprendente Sarah Polley. Per alcuni è una pellicola di culto, per altri un prodotto disastroso: bisogna stare attenti a non sopravvalutarla, né a sottovalutarla eccessivamente. Il fascino infatti non manca e alcune sequenze sono di notevole suggestione (grazie anche alle efficaci scelte musicali), ma il disegno d’insieme fatica a coinvolgere e alcuni elementi drammaturgici (il pessimo finale, in primis) sono pretestuosi e del tutto forzati. Musiche di Pierre Van Dormael, fratello del regista. Osella d'oro per il miglior contributo tecnico alla scenografa Sylvie Olivé alla Mostra del Cinema di Venezia.

Il film è disponibile in home-video: leggi la scheda tecnica su Villaggio Tecnologico
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