Nessuno mi può giudicare
Durata
107
Formato
Regista
Il giovane Federico (Fabrizio Moroni), neo assunto presso i Grandi Magazzini di Roma, s'innamora corrisposto della bella collega Laura (Laura Efrikian). Il loro amore è tuttavia ostacolato da Alberto (Alberto Terrani), responsabile della ragazza e di lei da tempo invaghito.
Gioca su un terreno sicuro il regista specialista in musicarelli Ettore Maria Fizzarotti, che riesce a incastrare nel medesimo anno (1966) la realizzazione di Nessuno mi può giudicare e del successivo Perdono, in accoppiata con i rispettivi e omonimi successi musicali di Caterina Caselli. La cantante appare qui in un ruolo secondario accanto ai protagonisti Fabrizio Moroni e Laura Efrikian (habitué del genere accanto all'allora marito Gianni Morandi), impegnati nel dare corpo a una stucchevole vicenda di buoni sentimenti alleggerita dagli interventi comici di Gino Bramieri (il direttore dei Grandi Magazzini) e Nino Taranto (Antonio Pezzullo). Consueti ingredienti che allungano un pasticcio dalla durata eccessiva, per un risultato di disarmante ovvietà. Soggetto di Sergio Bonotti, sceneggiatura di Giovanni Grimaldi.
Gioca su un terreno sicuro il regista specialista in musicarelli Ettore Maria Fizzarotti, che riesce a incastrare nel medesimo anno (1966) la realizzazione di Nessuno mi può giudicare e del successivo Perdono, in accoppiata con i rispettivi e omonimi successi musicali di Caterina Caselli. La cantante appare qui in un ruolo secondario accanto ai protagonisti Fabrizio Moroni e Laura Efrikian (habitué del genere accanto all'allora marito Gianni Morandi), impegnati nel dare corpo a una stucchevole vicenda di buoni sentimenti alleggerita dagli interventi comici di Gino Bramieri (il direttore dei Grandi Magazzini) e Nino Taranto (Antonio Pezzullo). Consueti ingredienti che allungano un pasticcio dalla durata eccessiva, per un risultato di disarmante ovvietà. Soggetto di Sergio Bonotti, sceneggiatura di Giovanni Grimaldi.