Il paziente inglese
The English Patient
Premi Principali
Oscar alla miglior attrice non protagonista 1997
Orso d'argento per la miglior attrice al Festival di Berlino 1997
Oscar alla miglior regia 1997
Durata
162
Formato
Regista
Seconda guerra mondiale. Sul letto di morte, il conte ungherese Laszlo de Almásy (Ralph Fiennes) racconta all'infermiera canadese Hana (Juliette Binoche) le vicende che lo hanno visto protagonista in Africa come mappatore geografico per conto degli inglesi, mentre i ricordi della sua amata Katharine (Kristin Scott Thomas) riaffiorano.
Polpettone sentimental-avventuroso realizzato con precisione e accuratezza nei minimi particolari, dalla fotografia (John Seale) ai costumi (Ann Roth), dalla scenografia (Stuart Craig) alla regia, con la superficiale meticolosità tipica delle grandi produzioni rivolte al grande pubblico. Il risultato finale, però, è indecoroso sia dal punto di vista della love story (smielata e retorica all'inverosimile, all'interno di una malinconica cornice storica), sia sul versante più attinente ai canoni del kolossal, caratterizzato da un'ambientazione imponente (ma vacua) che vuole mixare intreccio spionistico tra passato e presente, non senza fastidiose ambizioni letterarie (le Storie di Erodoto). Scontata passerella di divi che provano a riempire un quadro di desolante pochezza. Mortalmente noioso. 9 premi Oscar: film, regia, attrice non protagonista (Juliette Binoche, che vinse anche l'Orso d'argento al Festival di Berlino), fotografia, scenografia, colonna sonora, costumi, montaggio, sonoro.
Polpettone sentimental-avventuroso realizzato con precisione e accuratezza nei minimi particolari, dalla fotografia (John Seale) ai costumi (Ann Roth), dalla scenografia (Stuart Craig) alla regia, con la superficiale meticolosità tipica delle grandi produzioni rivolte al grande pubblico. Il risultato finale, però, è indecoroso sia dal punto di vista della love story (smielata e retorica all'inverosimile, all'interno di una malinconica cornice storica), sia sul versante più attinente ai canoni del kolossal, caratterizzato da un'ambientazione imponente (ma vacua) che vuole mixare intreccio spionistico tra passato e presente, non senza fastidiose ambizioni letterarie (le Storie di Erodoto). Scontata passerella di divi che provano a riempire un quadro di desolante pochezza. Mortalmente noioso. 9 premi Oscar: film, regia, attrice non protagonista (Juliette Binoche, che vinse anche l'Orso d'argento al Festival di Berlino), fotografia, scenografia, colonna sonora, costumi, montaggio, sonoro.