Ritorno a Cold Mountain
Cold Mountain
Premi Principali
Oscar alla miglior attrice non protagonista 2004
Golden Globe alla miglior attrice non protagonista 2004
Durata
154
Formato
Regista
Quando la bella Ada Monroe (Nicole Kidman) arriva a Cold Mountain, piccola località sperduta tra le montagne della Carolina del Nord, il giovane Inman (Jude Law) non può non innamorarsene. Costretto a partire per il fronte a causa della Guerra di secessione, Inman prenderà una drastica decisione: disertare l'esercito per ritornare dalla sua amata.
Anthony Minghella dice la sua a proposito della Guerra civile americana, soffermandosi maggiormente sulla vita al di là del fronte e non su quella all'interno delle trincee. Il risultato è un'accozzaglia di esagerati sentimentalismi, la cui massiccia presenza è messa in scena in nome del solito, tronfio, senso dello spettacolo che contraddistingue il suo autore. A peggiorare ancora di più la situazione è la sconcertante passività con cui ci viene presentato l'intreccio, a causa di una incoerente (quando non soporifera) regia che si dilunga, senza motivo alcuno, in ogni passaggio insignificante. Ancora una volta Minghella riesce a dare una parvenza di dignità alla sua opera solo grazie alla lussuosa confezione (fotografia di John Seale, musiche di Gabriel Yared, scene di Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo). Un fotoromanzo di pura evasione che fatica ad appassionare anche le casalinghe più frustrate. Tratto dall'omonimo best-seller di Charles Frazier del 1997. Oscar a Renée Zellweger come miglior attrice non protagonista.
Anthony Minghella dice la sua a proposito della Guerra civile americana, soffermandosi maggiormente sulla vita al di là del fronte e non su quella all'interno delle trincee. Il risultato è un'accozzaglia di esagerati sentimentalismi, la cui massiccia presenza è messa in scena in nome del solito, tronfio, senso dello spettacolo che contraddistingue il suo autore. A peggiorare ancora di più la situazione è la sconcertante passività con cui ci viene presentato l'intreccio, a causa di una incoerente (quando non soporifera) regia che si dilunga, senza motivo alcuno, in ogni passaggio insignificante. Ancora una volta Minghella riesce a dare una parvenza di dignità alla sua opera solo grazie alla lussuosa confezione (fotografia di John Seale, musiche di Gabriel Yared, scene di Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo). Un fotoromanzo di pura evasione che fatica ad appassionare anche le casalinghe più frustrate. Tratto dall'omonimo best-seller di Charles Frazier del 1997. Oscar a Renée Zellweger come miglior attrice non protagonista.