Poison

Tre storie sulla diversità. Hero, (finto) documentario-inchiesta su un minorenne scomparso dopo aver ucciso il padre. In Horror uno scienziato, nel tentativo di isolare il germe della devianza sessuale, crea un siero che lo trasforma in uno spaventoso mutante portatore di un'epidemia mortale. Homo denuncia gli orrori di un carcere degli anni Quaranta del Novecento, concentrandosi sui rapporti omosessuali di alcuni detenuti.


Esordio alla regia del cineasta indipendente Todd Haynes, Poison si presenta come un asettico e freddo esercizio di stile, in realtà meno provocatorio di quanto voglia essere. La struttura narrativa è interessante (gli episodi sono frammisti gli uni agli altri e non in semplice successione), ma il film risente di una scrittura troppo ermetica, e a tratti incomprensibile, che finisce per renderlo un esperimento straniante e non del tutto riuscito. Ispirandosi agli scritti di Jean Genet, nell'episodio Horror il regista rende omaggio al fanta-horror degli anni Cinquanta, inserendo, come componente di critica sociale, un chiaro riferimento all'AIDS. Premiato (con fin troppa generosità) al Sundance Film Festival, al Festival Internazionale del Film di Berlino e al Locarno International Film Festival.