Pusher III – L'angelo della morte
Pusher III
Durata
90
Formato
Regista
Milo (Zlatko Buric) è uno dei principali boss della droga di Copenaghen. Mentre è alle prese con i preparativi della festa di compleanno della figlia, dovrà vedersela con una banda di albanesi intenzionata a minare il suo territorio.
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Dopo l'insuccesso di Fear X (2003), Winding Refn ritorna in patria e si riappropria del proprio statuto autoriale ributtandosi sulla saga che gli aveva dato notorietà e rilevanza internazionale: il terzo capitolo della trilogia di Pusher, di fatto, lo riporta su territori e sentieri a lui pienamente congeniali, ha ottimi momenti seppur viva di un immaginario visivo che sfiora spesso la maniera. Il regista promuove a protagonista un personaggio secondario apparso nel primo film e gli costruisce intorno un universo criminale nel quale nessuno può considerarsi innocente, e dove il Caso è l'unica forza regolatrice, indomabile e imprescindibile. Ambientato in un arco narrativo serratissimo di ventiquattr'ore, è la storia di un uomo che sbaglia tutto e vede sgretolarsi intorno a sé il proprio mondo. La violenza a tratti è insostenibile ma non c'è mai autocompiacimento: più che in altre opere del regista, la distanza e la freddezza qui, pur non convincendo mai del tutto, appaiono necessarie, aumentando a dismisura la potenza dialettica delle immagini. Il regista danese sembra sapersi muovere perfettamente attraverso una città che assume le sembianze di un girone dantesco: il suo è un viaggio al termine della notte dove tutto corre troppo in fretta, e fermarsi significa arrendersi alla morte.
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