
Le ragazze di piazza di Spagna
Durata
95
Formato
Regista
Marisa (Lucia Bosè), Elena (Cosetta Greco) e Lucia (Liliana Bonfatti), colleghe e amiche, lavorano come sarte per una stilista romana con l'idea di aiutare in casa e di mettere da parte dei soldi per la dote. Marisa è fidanzata da sempre con un operaio, Elena si frequenta con un impiegato poco onesto, mentre Lucia gioca con i molti pretendenti.
Diretto da Luciano Emmer, Le ragazze di Piazza di Spagna contamina in maniera convincente gli ingredienti della commedia rosa con alcuni elementi del neorealismo: le storie delle tre ragazze, raccontate con intelligenza, appaiono scevre dall'eccessiva drammaticità di alcuni eventi, mantenendo una piacevole leggerezza. Il lungometraggio è strutturato come un lungo flashback, con lo scrittore Giorgio Bassani nel ruolo del professore che racconta con affetto la vicenda. Le protagoniste sono interpretate da un terzetto affiatato e grazioso composto da Lucia Bosè, Cosetta Greco e Liliana Bonfatti, tre personalità ben caratterizzate e di sicura presa sullo spettatore. Si respira un'aria di spensieratezza, ma si mira a mostrare la realtà popolare, calando la vicenda in un'epoca storica e nella vita quotidiana: il risultato è un'opera piacevole, ma assai più superficiale di quanto voglia dare a vedere. Godibile e furbetto.
Diretto da Luciano Emmer, Le ragazze di Piazza di Spagna contamina in maniera convincente gli ingredienti della commedia rosa con alcuni elementi del neorealismo: le storie delle tre ragazze, raccontate con intelligenza, appaiono scevre dall'eccessiva drammaticità di alcuni eventi, mantenendo una piacevole leggerezza. Il lungometraggio è strutturato come un lungo flashback, con lo scrittore Giorgio Bassani nel ruolo del professore che racconta con affetto la vicenda. Le protagoniste sono interpretate da un terzetto affiatato e grazioso composto da Lucia Bosè, Cosetta Greco e Liliana Bonfatti, tre personalità ben caratterizzate e di sicura presa sullo spettatore. Si respira un'aria di spensieratezza, ma si mira a mostrare la realtà popolare, calando la vicenda in un'epoca storica e nella vita quotidiana: il risultato è un'opera piacevole, ma assai più superficiale di quanto voglia dare a vedere. Godibile e furbetto.