The Ring 2
Ringu 2
Durata
95
Formato
Regista
In seguito alla morte di Ryuiji Takayama (Hiroyuki Sanada) con cui si era chiuso il primo film, la sua ex-assistente Mai Takano (Miki Nakatani) decide di venire a capo del mistero. Intanto il piccolo Yoichi (Rikiya ÅŒtaka), scampato alla maledizione della videocassetta, sta cominciando a sviluppare poteri paranormali. Gli stessi che trent'anni prima avevano determinato la tragica morte della povera Sadako (Rie Ino'o).
Sequel alternativo e ufficiale di The Ring (1998), commissionato a Hideo Nakata per rimpiazzare quello diretto da Joji Iida — The Spiral (1998) tratto dal romanzo Rasen di Koji Suzuki — che era stato prontamente rinnegato dalla produzione per il clamoroso flop riscontrato. Decisi a non creare un clone del primo capitolo, Hideo Nakata e lo sceneggiatore Hiroshi Takahashi spostano l'attenzione dagli effetti della maledizione di Sadako alla natura dei suoi poteri sovrannaturali, addentrandosi in un rischioso territorio di teorie pseudoscientifiche con l'intenzione di affrontare razionalmente le domande rimaste irrisolte. Nella frenesia di spiegare, Nakata sacrifica le atmosfere enigmatiche e opprimenti del prototipo ma riesce a sviluppare un prodotto originale e a orchestrare, ridondanze a parte, un efficace gioco di specchi fra realtà e illusione che, pur non risparmiando sequenze di puro terrore, risulta più vicino al genere fantascientifico che all'horror.
Sequel alternativo e ufficiale di The Ring (1998), commissionato a Hideo Nakata per rimpiazzare quello diretto da Joji Iida — The Spiral (1998) tratto dal romanzo Rasen di Koji Suzuki — che era stato prontamente rinnegato dalla produzione per il clamoroso flop riscontrato. Decisi a non creare un clone del primo capitolo, Hideo Nakata e lo sceneggiatore Hiroshi Takahashi spostano l'attenzione dagli effetti della maledizione di Sadako alla natura dei suoi poteri sovrannaturali, addentrandosi in un rischioso territorio di teorie pseudoscientifiche con l'intenzione di affrontare razionalmente le domande rimaste irrisolte. Nella frenesia di spiegare, Nakata sacrifica le atmosfere enigmatiche e opprimenti del prototipo ma riesce a sviluppare un prodotto originale e a orchestrare, ridondanze a parte, un efficace gioco di specchi fra realtà e illusione che, pur non risparmiando sequenze di puro terrore, risulta più vicino al genere fantascientifico che all'horror.