Rio, Zona Norte
Rio, Zona Norte
Durata
83
Formato
Regista
Un uomo gravemente ferito viene trovato nei pressi di una stazione: è Espírito da Luz (Grande Otelo), paroliere di samba che sta cercando di far registrare le sue canzoni.
Dopo la coralità della sua opera prima, Rio, 40 graus del 1955, Nelson Pereira dos Santos passa a una storia incentrata su un unico protagonista (cui vita è vagamente ispirata a quella del compositore Zé Kéti, che ha scritto le musiche per il film e si presta a interpretare una piccola parte). Attraverso vari flashback viene raccontato il tentativo di Espírito di far conoscere il suo talento, nonostante la povertà e le preoccupazioni per un figlio che si sta avvicinando al mondo criminale. Rimane impresso il suo sguardo commosso e pieno di speranza mentre una famosa cantante interpreta la sua canzone: apice della bellissima prova di Grande Otelo, tra i massimi comici brasiliani, qui perfettamente a suo agio in una parte perlopiù drammatica. Ma forse un po' di mordente dal punto di vista politico, ma il film resta una riuscita ode a Rio e alla sua anima musicale, ma anche un’amara riflessione sul destino di un artista che lotta contro un sistema approfittatore. Se nel primo film erano il giorno e il suo calore a essere protagonisti assoluti, la Rio de Janeiro di questa seconda pellicola è quasi sempre notturna, ma si riesce comunque a scorgere tra le brutture una vivacità e un senso di comunità che, ostinati come la musica di Espírito, danno al dramma una potente tridimensionalità.