Salomè (Alla Nazimova), alla corte di Giudea, seduce tutti i presenti con il suo fascino, compreso il patrigno re Erode (Mitchell Lewis). Quest'ultimo le chiede di danzare per lui e, in cambio, avrà qualsiasi cosa desideri: la ragazza accetta e come premio chiede la testa del profeta Giovanni Battista (Nigel De Brulier).

Nel corso del cinema muto sono state diverse le pellicole che, fin dal 1908, si sono ispirate alla storia biblica di Salomè. Il film di Charles Bryant, tra quelli del periodo, è il più riuscito e affascinante: lo spunto, non a caso, viene dall'omonima pièce firmata Oscar Wilde. Costumi stilizzati, scenografie minime, recitazione enfatica, costumi appariscenti: è una Salomè dal sapore kitsch, che vive dell'interpretazione della sua protagonista Alla Nazimova. Eccessiva nella gestualità, l'attrice ha carisma e calza bene i panni della seduttrice. Più della narrazione, però, contano i desideri che muovono i personaggi e le atmosfere messe in campo. Può essere odiato e tacciato di cattivo gusto, ma può anche essere amato per il grande fascino dell'apparato visivo.
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