Sulle mie labbra

Carla (Emmanuelle Devos) è una trentenne con forti disturbi uditivi, ma capace di leggere il labiale, che fa la segretaria ma non riesce più a sopportare il modo che hanno gli altri di trattarla. Quando in ufficio arriva Paul (Vincent Cassel), un ex galeotto dai modi spicci e virili, Emmanuelle vede cambiare le carte in tavola della sua esistenza.

Scritto da Audiard insieme a Tonino Benacquista, un thriller dei sentimenti dal gran ritmo e dal considerevole fascino esistenziale, tutto giocato su un approccio originalissimo ai meccanismi del genere e su una love story sui generis che parte dalla sovraesposizione dell'handicap per volgerlo a proprio favore e usarlo come elemento espressivo aggiunto. Audiard muove infatti proprio dal difetto percettivo della protagonista per instaurare una profondissima riflessione sull'emotività e il suo legame con la fisicità, sul rapporto tra noi stessi e l'ambiente circostante in relazione a ciò che di noi lasciamo filtrare all'esterno attraverso i mezzi a nostra disposizione e i sensi che usiamo come chiave per decodificare la realtà. Un film che parla di corpi attraverso i corpi, coniugando non sempre in maniera fluida tensione e romanticismo, all'insegna di un malcelato intellettualismo di fondo. Il regista francese si guarda allo specchio, dimostrando talento nell'approccio viscerale alla materia narrativa ma anche una tendenza all'autocompiacimento. Notevoli gli interpreti. Musiche di Alexandre Desplat.