Tempesta di ghiaccio
The Ice Storm
Durata
112
Formato
Regista
New Canaan, Connecticut, 1973. Mentre Ben Hood (Kevin Kline) tradisce la moglie Elena (Joan Allen) con la vicina Janey (Sigourney Weaver), il figlio sedicenne Paul (Tobey Maguire) si strugge d'amore per una compagna (Katie Holmes) e la secondogenita Wendy (Christina Ricci) scopre i primi turbamenti sessuali con i figli di Janey, Mikey (Elijah Wood) e Sandy (Adam Hann-Byrd).
Dopo il successo di Ragione e sentimento (1995), il taiwanese Ang Lee ha la possibilità di realizzare un'altra pellicola internazionale, passando con nonchalance dalla letteratura ottocentesca di Jane Austen a quella contemporanea americana. La fonte è il romanzo di Rick Moody La tempesta di ghiaccio (1994), che Lee (sempre interessato ad analizzare i meccanismi del nucleo familiare, non importa a quale latitudine) adatta per scandagliare la società statunitense in un periodo storico segnato da una profonda crisi culturale. Il sottotesto politico del Watergate è uno sfondo tutt'altro che secondario in questa vivisezione del mondo borghese che dietro il perbenismo nasconde ipocrisie e squallore. Il ghiaccio, elemento visivo dominante, è soprattutto quello che raggela le anime dei personaggi, fino alla tragedia catartica del finale. Lee stuzzica la morale a stelle e strisce appoggiandosi a un cast stellare di interpreti efficaci (mal valorizzati dal doppiaggio italiano), ma il pubblico non ha apprezzato e il film è stato un flop al box office statunitense. Notevole fotografia di Frederick Elmes. In concorso al 50º Festival di Cannes, ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura (James Schamus).
Dopo il successo di Ragione e sentimento (1995), il taiwanese Ang Lee ha la possibilità di realizzare un'altra pellicola internazionale, passando con nonchalance dalla letteratura ottocentesca di Jane Austen a quella contemporanea americana. La fonte è il romanzo di Rick Moody La tempesta di ghiaccio (1994), che Lee (sempre interessato ad analizzare i meccanismi del nucleo familiare, non importa a quale latitudine) adatta per scandagliare la società statunitense in un periodo storico segnato da una profonda crisi culturale. Il sottotesto politico del Watergate è uno sfondo tutt'altro che secondario in questa vivisezione del mondo borghese che dietro il perbenismo nasconde ipocrisie e squallore. Il ghiaccio, elemento visivo dominante, è soprattutto quello che raggela le anime dei personaggi, fino alla tragedia catartica del finale. Lee stuzzica la morale a stelle e strisce appoggiandosi a un cast stellare di interpreti efficaci (mal valorizzati dal doppiaggio italiano), ma il pubblico non ha apprezzato e il film è stato un flop al box office statunitense. Notevole fotografia di Frederick Elmes. In concorso al 50º Festival di Cannes, ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura (James Schamus).