Calcutta, India, agosto 1948. Teresa (Noomi Rapace), madre superiora del convento delle suore di Loreto, attende con ansia la lettera che le permetterà finalmente di lasciare il monastero e creare un nuovo ordine in risposta alla chiamata ricevuta da Dio. E proprio quando tutto sembra pronto si ritrova di fronte a un dilemma che ne mette alla prova la fede e le ambizioni, in un momento di svolta importante della sua vita. 

Teona Strugar Mitevska, che si era fatta notare con i precedenti Dio è donna e si chiama Petrunya (2019) e L'appuntamento (2022), torna alla regia con un’opera ancora più ambiziosa e personale, sviluppando un ritratto innovativo e anticonvenzionale di Madre Teresa di Calcutta. La regista macedone, infatti, decide di abbandonare la rappresentazione canonica e stereotipata della Santa per concentrare la sua ricerca su sette giorni della vita di Madre Teresa, all’epoca ancora trentasettenne e prossima a creare il nuovo ordine delle Missionarie della Carità. Dalle ricerche scrupolose sulle fonti (alcuni dialoghi del film sono trascrizioni dirette delle interviste che la regista ha condotto con le ultime suore ancora in vita e testimoni di quel periodo), alle strutturate riflessioni sul concetto di essere madre, donna e santa, la regista sviluppa un racconto che rifiuta di intrappolare la figura di Madre Teresa in una visione agiografica della sua santità, restituendole la complessità e le ambizioni di una donna pienamente artefice del proprio destino. Attraverso un conto alla rovescia, la narrazione conduce, giorno dopo giorno, lo spettatore all’interno di una vertiginosa via crucis personale fatta di dubbi e tormenti sulla propria missione e sul significato ultimo di essere madri che, talvolta, sfociano in traumatiche visioni allucinate. Rispetto alle due interessanti pellicole precedenti, la regista macedone qui alza ancora di più il tiro, ma la resa non è sempre all'altezza delle ambizioni: il peccato più grande del film è quello di costruire una confezione fin troppo artificiosa ed esibita che, in alcune sequenze, sembra stonare con il tessuto connettivo dell’opera stessa. Resta comunque un interessante tentativo di rileggere, in una chiave inedita, una figura, quella di Madre Teresa, ben più complessa e sfaccettata di come la Storia e l’iconografia ufficiale ce l’abbiano consegnata. Buona prova di Noomi Rapace, più costante di una pellicola che funziona a fasi alterne. Film d’apertura della sezione Orizzonti alla Mostra del Cinema di Venezia 2025.


Lascia un tuo commento

Dello stesso regista

Potrebbero interessarti anche

Corsi

Sei un appassionato di cinema?
Non perderti i nostri corsi lorem ipsum dolor


Sei un’azienda, un museo o una scuola?
Abbiamo studiato per te lorem ipsum dolor

Con il tuo account puoi:

Votare i tuoi film preferiti

Commentare i film

Proporre una recensione

Acquistare i nostri corsi

Guardare i webinar gratuiti

Personalizzare la tua navigazione

Filtri - Cerca un Film

Attori
Registi
Genere
Paese
Anno
Cancella
Applica