
La corsa al piacere
Manslaughter
Durata
100
Formato
Regista
Lydia (Leatrice Joy), un'arrogante ragazza dell'alta società, causa la morte di un poliziotto in moto e, per l'accaduto, viene perseguitata dal suo fidanzato Daniel (Thomas Meighan) che non riesce a darsi pace. In prigione, Lydia viene riformata e riportata sulla retta via, mentre Daniel si dà all'alcolismo.
Tratto da un romanzo di Alice Duer Miller, La corsa al piacere è l'ennesima variazione sul tema rapporto uomo-donna diretta da Cecil B. DeMille. Rispetto alle sue commedie precedenti (come Maschio e femmina, del 1919), in questo caso i toni sono più cupi e tragici. Il regista gira il tutto con una confezione di bella fattura, ma alcuni meccanismi non funzionano al punto giusto: impeccabile nella prima parte, il film diventa eccessivamente didascalico e moraleggiante con il passare dei minuti. Da segnalare un lungo flashback dedicato all'antica Roma imperiale. L'attore Thomas Meighan è alla sua sesta e ultima collaborazione con DeMille.
Tratto da un romanzo di Alice Duer Miller, La corsa al piacere è l'ennesima variazione sul tema rapporto uomo-donna diretta da Cecil B. DeMille. Rispetto alle sue commedie precedenti (come Maschio e femmina, del 1919), in questo caso i toni sono più cupi e tragici. Il regista gira il tutto con una confezione di bella fattura, ma alcuni meccanismi non funzionano al punto giusto: impeccabile nella prima parte, il film diventa eccessivamente didascalico e moraleggiante con il passare dei minuti. Da segnalare un lungo flashback dedicato all'antica Roma imperiale. L'attore Thomas Meighan è alla sua sesta e ultima collaborazione con DeMille.