Tre sorelle
Three Sisters
Durata
165
Formato
Regista
Le tre figlie di un generale russo sono in attesa di trasferirsi a Mosca con il fratello Andrej (Derek Jacobi). Olga (Jeanne Watts) è la più anziana, sola e desiderosa di un amore tanto da affermare di poter sposare chiunque la voglia; Masha (Joan Plowright) al contrario sconta un infelice matrimonio ed è innamorata del colonello Vershinin (Alan Bates); la più giovane, Irina (Louise Purnell), si preoccupa della sua bellezza e delle giovinezza destinate a non durare in eterno. Il matrimonio di Andrej con Natasha (Sheila Reid) e un incendio in città porteranno alla luce tutte le loro delusioni.
Per la sua ultima regia, Laurence Olivier decide di tornare a filmare un classico del teatro, questa volta il celebre dramma di Čechov. Lo fa giocando sul sicuro, con l'adattamento da lui stesso portato sul palcoscenico qualche anno prima e con il cast della National Theatre Company (cui si aggiunge Alan Bates), proponendo una versione elegante e raffreddata delle pulsioni che agitano la vita di tre donne molto diverse fra loro. Nonostante alcune scene in esterni, la mano del regista si vede soprattutto nel modo in cui riesce ad animare la sala da pranzo, che è il fulcro dell'azione. Pur senza raggiungere i picchi delle sue pellicole shakespeariane, Olivier (che si ritaglia la parte dell'anziano medico) confeziona un prodotto di tutto rispetto, in cui l'impeccabile direzione degli attori non riesce però a riscattare un'eccessiva rigidità di scrittura.
Per la sua ultima regia, Laurence Olivier decide di tornare a filmare un classico del teatro, questa volta il celebre dramma di Čechov. Lo fa giocando sul sicuro, con l'adattamento da lui stesso portato sul palcoscenico qualche anno prima e con il cast della National Theatre Company (cui si aggiunge Alan Bates), proponendo una versione elegante e raffreddata delle pulsioni che agitano la vita di tre donne molto diverse fra loro. Nonostante alcune scene in esterni, la mano del regista si vede soprattutto nel modo in cui riesce ad animare la sala da pranzo, che è il fulcro dell'azione. Pur senza raggiungere i picchi delle sue pellicole shakespeariane, Olivier (che si ritaglia la parte dell'anziano medico) confeziona un prodotto di tutto rispetto, in cui l'impeccabile direzione degli attori non riesce però a riscattare un'eccessiva rigidità di scrittura.