L'ultimo terrestre

Luca Bertacci (Gabriele Spinelli) è un uomo solitario e misogino, segretamente innamorato della vicina (Anna Bellato) che spia, reprimendo le proprie pulsioni. Come se non bastasse è plagiato dal padre (Roberto Herlitzka), ancora rancoroso nei confronti della moglie che li abbandonò molti anni addietro. Quando gli alieni sbarcano sulla Terra, la realtà di Luca viene sconvolta.

Esordio alla regia dello stimato autore di fumetti Gipi, tratto dall'opera di un collega (la graphic novel Nessuno mi farà del male di Giacomo Monti), molto atteso dallo zoccolo duro dei fan della sua penna. Non solo per le alte aspettative, però, il risultato finisce per essere alquanto deludente: è la resa filmica, per prima, a essere inconsistente, con la scelta di adottare uno sguardo realistico e di rappresentare gli alieni con un travestimento da B-movie, trovata poco riuscita e pretestuosa. Anche la sceneggiatura regge poco, mescolando il facile messaggio morale sul Paese in crisi, così ripiegato su se stesso da non interessarsi all'arrivo della civiltà aliena, la critica al becero populismo da bar sulle creature extra-terrestri che rubano il lavoro, la discriminazione sessuale (la figura del trans Roberta) e le violenze sulle donne, la solitudine tipicamente contemporanea del protagonista e la vicenda di cronaca che si nasconde nella sua famiglia: un pout-pourri decisamente troppo ambizioso per il fiato cortissimo della pellicola, che spara tutte le sue cartucce nella prima parte per poi afflosciarsi miseramente. Tra le note positive, l'interpretazione di Spinelli, cupo e disperato, e la simpatica, sempre apprezzabile, partecipazione di Herlitzka. Presentato in concorso alla 68ª Mostra del Cinema di Venezia.