All'ombra del patibolo
Run for Cover
Durata
93
Formato
Regista
In un paesino del West, il forestiero Matt Dow (James Cagney) e il giovane Davey Bishop (John Derek) vengono erroneamente scambiati per banditi e attaccati dalla popolazione. Davey viene ferito e rimane zoppo. Matt, nominato sceriffo, cerca in tutti i modi di aiutare il ragazzo, che però rischia di intraprendere una cattiva strada.
In mezzo ai suoi due film più importanti, Johnny Guitar (1954) e Gioventù bruciata (1955), Nicholas Ray gira un "piccolo" western con il veterano Cagney e il giovane Derek (già con Ray in I bassifondi di San Francisco, 1949). Stilisticamente è un prodotto piuttosto convenzionale e statico, ma è interessante per i temi che vi si leggono tra le righe. Anzitutto, il motivo dello scontro generazionale tra adulti e giovani, tanto caro al regista, viene risolto con un finale amaro e pessimista. Inoltre, la furia cieca della massa cittadina, disposta a linciare veri o presunti criminali senza procedimenti giudiziari, sembra quasi rievocare il clima persecutorio della caccia alle streghe maccartista. Non a caso, l'ignoranza e l'ottusità finiscono col produrre mostri. In una piccola parte troviamo il grande Ernest Borgnine, che, proprio lo stesso anno, uscì dal rango di caratterista con il suo primo importante ruolo in Marty – Vita di un timido di Delbert Mann.
In mezzo ai suoi due film più importanti, Johnny Guitar (1954) e Gioventù bruciata (1955), Nicholas Ray gira un "piccolo" western con il veterano Cagney e il giovane Derek (già con Ray in I bassifondi di San Francisco, 1949). Stilisticamente è un prodotto piuttosto convenzionale e statico, ma è interessante per i temi che vi si leggono tra le righe. Anzitutto, il motivo dello scontro generazionale tra adulti e giovani, tanto caro al regista, viene risolto con un finale amaro e pessimista. Inoltre, la furia cieca della massa cittadina, disposta a linciare veri o presunti criminali senza procedimenti giudiziari, sembra quasi rievocare il clima persecutorio della caccia alle streghe maccartista. Non a caso, l'ignoranza e l'ottusità finiscono col produrre mostri. In una piccola parte troviamo il grande Ernest Borgnine, che, proprio lo stesso anno, uscì dal rango di caratterista con il suo primo importante ruolo in Marty – Vita di un timido di Delbert Mann.