The Unseeable
Pen choo kab pee
Durata
94
Formato
Regista
Campagna del Siam, 1934. Nualjan (Siraphan Wattanajinda), giovane donna incinta alla ricerca dell’amato Choy (Sombatsara Teerasaroch), arriva in una villa abitata dalla misteriosa e affascinante Madame Ranjuan (Tassawan Seneewongse). Inquietanti presenze e fenomeni soprannaturali aleggiano però nell’abitazione, dove nulla è ciò che sembra.
Opera terza di Wisit Sasanatieng (tra gli esponenti più significativi della new wave thailandese), è un horror che, dietro l’interessante elemento delle inquietudini femminili, svela una struttura convenzionale, un ritmo fiacco e uno script a tratti ridicolo. La paura scarseggia, sostituita da una prima parte troppo lunga e da un finale consacrato a inutili dettagli raccapriccianti. Lo spettatore occidentale può trovarvi facili parallelismi con film come The Others (Alejandro Amenábar, 2001), ma Sasanatieng guarda in realtà a tutta una tradizione di cinema orientale incentrata sui fantasmi, così come allo stile dell’illustratore di ghost stories thai Hem Vejakorn. L’ambientazione anni Trenta appare più fittizia che suggestiva: nulla a che vedere con la fiammeggiante atmosfera rétro dell’esordio del regista, Le lacrime della tigre nera (2000).
Opera terza di Wisit Sasanatieng (tra gli esponenti più significativi della new wave thailandese), è un horror che, dietro l’interessante elemento delle inquietudini femminili, svela una struttura convenzionale, un ritmo fiacco e uno script a tratti ridicolo. La paura scarseggia, sostituita da una prima parte troppo lunga e da un finale consacrato a inutili dettagli raccapriccianti. Lo spettatore occidentale può trovarvi facili parallelismi con film come The Others (Alejandro Amenábar, 2001), ma Sasanatieng guarda in realtà a tutta una tradizione di cinema orientale incentrata sui fantasmi, così come allo stile dell’illustratore di ghost stories thai Hem Vejakorn. L’ambientazione anni Trenta appare più fittizia che suggestiva: nulla a che vedere con la fiammeggiante atmosfera rétro dell’esordio del regista, Le lacrime della tigre nera (2000).