Alfredo, Alfredo
Durata
110
Formato
Regista
Il mite e timido impiegato di banca Alfredo (Dustin Hoffman) si innamora della bella farmacista Maria Rosa (Stefania Sandrelli): presto si accorge di quanto la donna sia assillante e dispotica, ma la sposa ugualmente. Il rapporto tra i due si logora di giorno in giorno e Alfredo vede una possibilità di salvezza nell'incontro con la spregiudicata Carolina (Carla Gravina), attivista pro divorzio. Ma quando riuscirà a lasciare la moglie, Alfredo ripiomberà nel circolo infernale del matrimonio.
L'ultimo film di Pietro Germi (scritto con Piero De Bernardi, Leo Benvenuti e Tullio Pinelli) segna un ritorno alla commedia grottesca e farsesca con venature di carattere sociale. Temi come la ricerca di una felicità di fatto impossibile, la critica a modelli di vita precostituiti e limitanti, o il tratteggio delle ipocrisie mal celate delle convenzioni, fanno capolino in un'opera confusa e prolissa, contraddittoria e meno coraggiosa di quanto fosse lecito aspettarsi. Le invenzioni comiche funzionano solo parzialmente e alla lunga risultano ripetitive e poco incisive, mentre l'amarezza di fondo dei migliori lavori del regista appare qui meno acuta e centrata. Emerge in questo modo un film diseguale e contratto in cui solo la buona prova degli attori (con Dustin Hoffman doppiato dalla fedele voce italiana di Ferruccio Amendola) riesce a dare parziale valore aggiunto. Il film è stato girato integralmente ad Ascoli Piceno e si tratta della seconda pellicola realizzata da Hoffman in Italia dopo Un dollaro per 7 vigliacchi (1966) di Giorgio Gentili.
L'ultimo film di Pietro Germi (scritto con Piero De Bernardi, Leo Benvenuti e Tullio Pinelli) segna un ritorno alla commedia grottesca e farsesca con venature di carattere sociale. Temi come la ricerca di una felicità di fatto impossibile, la critica a modelli di vita precostituiti e limitanti, o il tratteggio delle ipocrisie mal celate delle convenzioni, fanno capolino in un'opera confusa e prolissa, contraddittoria e meno coraggiosa di quanto fosse lecito aspettarsi. Le invenzioni comiche funzionano solo parzialmente e alla lunga risultano ripetitive e poco incisive, mentre l'amarezza di fondo dei migliori lavori del regista appare qui meno acuta e centrata. Emerge in questo modo un film diseguale e contratto in cui solo la buona prova degli attori (con Dustin Hoffman doppiato dalla fedele voce italiana di Ferruccio Amendola) riesce a dare parziale valore aggiunto. Il film è stato girato integralmente ad Ascoli Piceno e si tratta della seconda pellicola realizzata da Hoffman in Italia dopo Un dollaro per 7 vigliacchi (1966) di Giorgio Gentili.