La vita negli oceani
Oceans
Durata
104
Formato
Regista
Viaggio-reportage attraverso le profondità marine e lo splendore della superficie dell'oceano, che cerca di rispondere a interrogativi di grande importanza.
Con movimenti della macchina da presa gentili e delicati, quasi a voler preservare la sacralità di un microcosmo profondo e lontano, il documentario dei registi Perrin-Cluzaud, già autori de Il popolo migratore (2006), realizzato attraverso un lavoro monumentale durato più di quattro anni, racconta la storia degli oceani. La messa in scena privilegia i colori e i suoni naturali e, con inaspettato realismo, è in grado di realizzare uno spettacolo cromatico e di forme, con delle sequenze quasi pittoriche. Con scelte stilistiche sofisticate, come la sublime colonna sonora di Bruno Coulais, la pellicola esalta le componenti sognanti di spazi quasi incontaminati, dove non sono ammesse altre forme di vita e anche l'uomo è solo uno spettatore passeggero. Le sequenze, accompagnate dalla voce narrante (il doppiaggio italiano è di Neri Marcorè) e inframmezzate da interrogativi filosofici, non sempre però si salvano dagli eccessi di retorica anche se stupiscono per la bellezza dello spettacolo naturale, spesso più incantevole dei migliori effetti speciali. Certo, la durata è probante e l'afflato epico talvolta si fa troppo invasivo, ma l'alto livello di tensione e la narrazione che segue la partitura musicale sul modello disneyano (riferimenti a Fantasia, Bambi, La Sirenetta, Dumbo) rendono questo lavoro un po' più complesso di un semplice documentario. Nella versione originale francese la voce narrante è quella dello stesso Perrin, in quella in lingua inglese è di Pierce Brosnan, in quella italiana di Neri Marcorè.
Con movimenti della macchina da presa gentili e delicati, quasi a voler preservare la sacralità di un microcosmo profondo e lontano, il documentario dei registi Perrin-Cluzaud, già autori de Il popolo migratore (2006), realizzato attraverso un lavoro monumentale durato più di quattro anni, racconta la storia degli oceani. La messa in scena privilegia i colori e i suoni naturali e, con inaspettato realismo, è in grado di realizzare uno spettacolo cromatico e di forme, con delle sequenze quasi pittoriche. Con scelte stilistiche sofisticate, come la sublime colonna sonora di Bruno Coulais, la pellicola esalta le componenti sognanti di spazi quasi incontaminati, dove non sono ammesse altre forme di vita e anche l'uomo è solo uno spettatore passeggero. Le sequenze, accompagnate dalla voce narrante (il doppiaggio italiano è di Neri Marcorè) e inframmezzate da interrogativi filosofici, non sempre però si salvano dagli eccessi di retorica anche se stupiscono per la bellezza dello spettacolo naturale, spesso più incantevole dei migliori effetti speciali. Certo, la durata è probante e l'afflato epico talvolta si fa troppo invasivo, ma l'alto livello di tensione e la narrazione che segue la partitura musicale sul modello disneyano (riferimenti a Fantasia, Bambi, La Sirenetta, Dumbo) rendono questo lavoro un po' più complesso di un semplice documentario. Nella versione originale francese la voce narrante è quella dello stesso Perrin, in quella in lingua inglese è di Pierce Brosnan, in quella italiana di Neri Marcorè.