Nella New York ricca e sofisticata dei primi anni Trenta, Mary Haynes (Norma Shearer), moglie devota e madre felice, viene a scoprire dal suo gruppo di amiche pettegole che il marito la tradisce con Crystal Allen (Joan Crawford), seducente commessa di una profumeria. La donna reagisce con fermezza, e chiede il divorzio: due anni dopo, però, realizzerà di essere infelice senza l'uomo che ama. Quest'ultimo, per una congiuntura miracolosa di eventi, decide di tornare da lei.

Più che un film, un trattato satirico di antropologia quasi zoologica, come sintetizzano i titoli di testa con le attrici paragonate ad animali. “Bestie” solidali o meno, a seconda dei contesti, immerse nella New York dell'alta società e del pettegolezzo delle (peggiori) cronache. Nessuna ne esce vincitrice, ma nemmeno sconfitta: è qui che risiede la grandezza della pellicola, che, nonostante un rallentamento nella parentesi a Reno, non perde mai il ritmo, nutrita da battute al vetriolo e da una regia che definire virtuosistica sarebbe riduttivo. Tutte le attrici sono in stato di grazia (come sempre, nel cinema di Cukor, ma qui in particolare): oltre che al regista, il lungometraggio appartiene soprattutto a Norma Shearer. Nei suoi occhi, nei suoi movimenti di furibonda consapevolezza e nella sua corsa finale verso l'amore ritrovato si respira lo spirito di un film libero, stilisticamente selvaggio, scritto da Anita Loos e ispirato alla commedia di Clare Boothe Luce. Centotrenta signore (e mai nessun interprete maschile, nemmeno sullo sfondo) che parlano, scalpitano e sognano; alcune spettegolano senza pietà (una grande Rosalind Russell), altre macinano sofferenze in silenzio (Paulette Goddard, Joan Fontaine), quelle più voraci rubano i mariti degli altri e finiscono per arrendersi, ma con un sorriso beffardo sulle labbra. Grandissima Joan Crawford, perfetta nel ruolo della commessa maliarda che soffia il marito di Mary, che sentenzia: «C'è un nome, per femmine come voi, che non si usa nella buona società, ma solo nelle vaccherie (canili nella versione originale)». Una sequenza girata in Technicolor, quella della sfilata di moda con abiti di Adrian, è “ritornata” in bianco e nero per le nuove edizioni in dvd dell'opera. Rifatto tre volte: in chiave musical nel 1956 (Sesso debole?, di David Miller, con June Allyson, Dolores Gray e Joan Collins), in versione televisiva diretto nel 1977 da R.W. Fassbinder (Women in New York) e nel 2008 da Diane English, con il titolo originario e Meg Ryan, Annette Bening ed Eva Mendes protagoniste.
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