
Lo zoo di vetro
The Glass Menagerie
Durata
134
Formato
Regista
Dopo anni di vagabondaggio da un posto all'altro, Tom Wingfield (John Malkovich) fa ritorno a casa e ritrova la madre Amanda (Joanne Woodward), nevrotica, abbandonata dal marito e ossessionata dalla rigida educazione per i figli, e la sorella Laura (Karen Allen), claudicante e introversa, con una vita che sembra non darle scampo. Il tentativo di Tom di trovare un ragazzo per Laura si rivelerà vano.
Dal prolisso testo teatrale di Tennessee Williams, Paul Newman trae un composto film dove la sua riconoscibile regia ne esce un po' malconcia a causa della stessa rigida natura del materiale di partenza, così ricco di sfumature difficilmente riproponibili su celluloide. È certamente il limite invalicabile di una pellicola che gode delle grandi interpretazioni del suo cast, dove su tutti svetta la brava Joanne Woodward. Il risultato è un altalenante dramma familiare, sostenuto da una discreta sceneggiatura e dagli effetti scenografici, capaci comunque di restituire l'aura teatrale del testo e contemporaneamente usare il cinema a proprio vantaggio. Si tratta del secondo adattamento cinematografico del testo di Williams, dopo quello del 1950 diretto da Irving Rapper. Ultima regia di Newman. Musiche di Henry Mancini, candidate a un Golden Globe.
Dal prolisso testo teatrale di Tennessee Williams, Paul Newman trae un composto film dove la sua riconoscibile regia ne esce un po' malconcia a causa della stessa rigida natura del materiale di partenza, così ricco di sfumature difficilmente riproponibili su celluloide. È certamente il limite invalicabile di una pellicola che gode delle grandi interpretazioni del suo cast, dove su tutti svetta la brava Joanne Woodward. Il risultato è un altalenante dramma familiare, sostenuto da una discreta sceneggiatura e dagli effetti scenografici, capaci comunque di restituire l'aura teatrale del testo e contemporaneamente usare il cinema a proprio vantaggio. Si tratta del secondo adattamento cinematografico del testo di Williams, dopo quello del 1950 diretto da Irving Rapper. Ultima regia di Newman. Musiche di Henry Mancini, candidate a un Golden Globe.