La bella addormentata nel bosco
Sleeping Beauty
1959
Disney+
Paese
Usa
Generi
Animazione, Musical, Sentimentale
Durata
75 min.
Formato
Colore
Regista
Clyde Geronimi
Offesa per non aver ricevuto alcun invito alla celebrazione del battesimo della piccola Aurora, la tanto attesa primogenita di Re Stefano, la temibile e spietata strega Malefica lancia un anatema nei confronti della bimba: prima di compiere il suo sedicesimo compleanno, la principessina troverà la morte pungendosi con il fuso di un arcolaio. Il re mette al bando tutti gli arcolai in ogni parte del regno, ordinandone il rogo; le fatine Flora, Fauna e Serenella, intanto, mitigano l'incantesimo della strega: se mai dovesse pungersi, la principessina non morirà ma cadrà in un sonno profondo, dal quale potrà svegliarsi solo con un bacio d'amore puro. Per proteggerla ulteriormente, la crescono in campagna, sotto falso nome, aspettando l'arrivo dei sedici anni.

Liberissima interpretazione disneyana della fiaba di Charles Perrault, di cui non conserva gli elementi più macabri seppur mantenga, tuttavia, delle geometrie gotiche e tenebrose e, parimenti, un vigoroso virtuosismo impreziosito da colori viola, verdi e neri tappezzati su paramenti, castelli, vestiti e saloni, che lo rendono una delle opere meno concilianti (nonostante l'inevitabile lieto fine) e dark dell'intera produzione disneyana. La bella addormentata nel bosco, magnificato dall'ispirazione al balletto omonimo del 1890 musicato da Pëtr Il'ič Čajkovskij, sulle cui composizioni cantano e danzano in armonia Aurora e il principe Filippo, non è mai morbido né gratuitamente soffice, prediligendo una freddezza e un rigore glaciale notevolmente interessanti, e presentando personaggi dai tratti spigolosi, dai corpi nevroticamente snelli (eccezion fatta per le simpatiche fatine), accompagnati da una tensione costante, assente negli altri film ispirati alle fiabe della tradizione europea. È soprattutto grazie alla terrificante presenza di Malefica, la strega cattiva pronta a trasformarsi in un dragone, che l'opera tocca i suoi momenti migliori: la sua è una crudeltà pura e quasi immotivata ma incredibilmente affascinante. È anche per questo, forse, che il film è sempre stato visto in maniera respingente da parte del pubblico (che non lo accolse calorosamente al momento dell'uscita), poco avvezzo ad adeguarsi a un classico Disney dall'impianto e dal ritmo significativamente diversi rispetto alle opere affini per tematiche e matrici letterarie d'ispirazione. Poco importa se Aurora non ha il carisma e l'audacia della Cenerentola portata sullo schermo dalla Disney nel 1950: dal punto di vista tecnico, il cartoon è un'opera sublime e di raffinato formalismo. A causa degli incassi poco soddisfacenti, per trent'anni (fino al 1989, anno de La sirenetta) la Disney avrebbe smesso di produrre opere derivate da racconti e fiabe. Candidatura all'Oscar per la miglior colonna sonora, firmata da George Bruns.
Maximal Interjector
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