Cut
Cut
2011
Paesi
Giappone, Francia, Usa, Corea del Sud, Turchia
Genere
Drammatico
Durata
133 min.
Formato
Colore
Regista
Amir Naderi
Attori
Hidetoshi Nishijima
Takako Tokiwa
Takashi Sasano
Shun Sugata
Denden
Shuji (Hidetoshi Nishijima) vive per il cinema, nel culto dei grandi registi del passato. Per estinguere un imponente debito contratto dal fratello, ucciso dalla yakuza, accetta di ricevere pugni a pagamento. Il ricordo dei suoi film preferiti lo aiuta a sopportare il dolore. Dopo una parentesi americana durata quindici anni, l'iraniano Naderi trova in Giappone le condizioni ideali per realizzare il suo film più dichiaratamente cinefilo. La sensibilità da cineasta di Naderi è stata influenzata fin dalla giovinezza dal grande cinema europeo, americano e orientale, e annovera tra i suoi punti di riferimento i tre grandi numi tutelari del cinema giapponese: Ozu, Mizoguchi e Kurosawa. Da un pellegrinaggio laico sulle loro tombe e dall'incontro con l'attore Hidetoshi Nishijima è nata l'idea alla base di Cut. Come sempre accade in Naderi, estreme sono le regole del gioco sul ring sul quale i suoi eroi sono costretti a combattere: il sacrificio di Shuji assume i contorni di un vero e proprio martirio in difesa della purezza della settima arte, contaminata dall'avanzata di un cinema di mero intrattenimento. L'eccessiva prolissità, la violenza parossistica e alcuni cali di tensione minano però la tenuta complessiva di un'opera comunque visionaria e audace, che solo una mente come quella di Naderi, in continua ricerca di nuove sfide, avrebbe potuto partorire. Poco convincente, sul finale, anche l'approdo sempre più sguaiatamente feticistico del film, all'insegna di una cinefilia da manuale fin troppo urlata, masturbatoria e autoreferenziale, che nella sua letteralità si gonfia dell'amore del regista e lascia troppo poco spazio agli (eventuali) amori dello spettatore. Senza mai farsi, va detto, visione del mondo per mezzo delle immagini.
Maximal Interjector
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