Larry (Tyron Power), di ritorno dalla guerra, è in preda a una crisi mistica che lo spinge a rompere con la sua città, ad abbandonare la sua ragazza Isabella (Gene Tierney) e a viaggiare in India. Qui, dopo alcuni anni, crede di aver trovato la perfezione morale e così torna in America dove sarà propenso ad aiutare una sua amica (Anne Baxter) in difficoltà, suscitando però la gelosia di Isabella. Tratto dall'omonimo romanzo di William Somerset Maugham, Il filo del rasoio ne rispecchia fedelmente la trama e l'impostazione melodrammatica, senza purtroppo privarsi di un ritmo pedante e noioso. Goulding, forte della sua grande esperienza, ne ricava una pellicola quantomeno interessante, ma comunque ostacolata da dialoghi a tratti troppo didascalici e ridondanti (l'approfondimento psicologico dei personaggi vive solo attraverso la parola e non l'immagine). Suggestiva l'ambientazione e il cast è in ottima forma (con Anne Baxter che si aggiudicò l'Oscar come miglior attrice non protagonista), ma non basta. Un tipico prodotto 20th Century Fox, che inizialmente aveva scelto George Cukor come regista.