Lux Æterna
Lux Æterna
2019
Paese
Francia
Generi
Thriller, Drammatico
Durata
51 min.
Formato
Colore
Regista
Gaspar Noé
Attori
Béatrice Dalle
Charlotte Gainsbourg
Sul set dove si sta girando la condanna a morte di una strega, la regista (Béatrice Dalle) prima si intrattiene con la protagonista (Charlotte Gainsbourg) e poi, dopo avere litigato con tecnici e produzione, cerca di filmare la scena principale del rogo ma una improvvisa luce psichedelica e dei suoni stridenti che nessuno riesce ad interrompere disturbano le riprese e fanno collassare tutto.

Questo mediometraggio, finanziato dalla maison Yves Saint Laurent e presentato al Festival di Cannes 2019, riassume perfettamente le ragioni che hanno reso Gaspar Noé uno dei registi più discussi degli ultimi anni: cinefilia esasperata, utilizzo spregiudicato della macchina da presa (split screen non necessari e piani sequenza ad inseguire gli attori), alternanza di formati, colonna sonora, luci e montaggio ossessivi, ipnotici ed invadenti fino alla follia lisergica del finale. In poco meno di un'ora abbiamo un vero e proprio trattato di metacinema, in tutte le possibili declinazioni: si tratta di un film che descrive la lavorazione di un altro film, dove tutti i soggetti coinvolti appartengono alla troupe, buona parte di ciò che vediamo è il backstage voluto dal produttore e girato in presa diretta; ci sono due importanti spezzoni sulla stregoneria tratti dal Dies Irae di Dreyer (1943) e da La stregoneria attraverso i secoli di Christensen (1922), nel corso del film compaiono alcune vistose citazioni di maestri del cinema, indicati confidenzialmente per nome (Carl Th, Jean-Luc, Rainer W). Inoltre, nella lunga chiacchierata iniziale tra Béatrice Dalle e Charlotte Gainsbourg dove le due si raccontano veri aneddoti delle rispettive carriere, la prima ricorda come poco più che ventenne avesse interpretato proprio una strega bruciata sul rogo dell'Inquisizione in La visione del sabba (1988) di Marco Bellocchio. In conclusione, si tratta di un divertissement che può rappresentare un primo approccio con questo autore visionario e provocatore per chi è indeciso se affrontare i titoli più discutibili e scioccanti della sua controversa filmografia, come Irreversible (2002), Enter the Void (2009), Love (2015) o Climax (2018).
Maximal Interjector
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