Moonlight – Tre storie di una vita
Moonlight
2016
Paese
Usa
Genere
Drammatico
Durata
110 min.
Formato
Colore
Regista
Barry Jenkins
Attori
Mahershala Ali
Shariff Earp
Duan Sanderson
Alex R. Hibbert
Janelle Monáe
Naomie Harris
Trevante Rhodes
Ashton Sanders

Vita di Chiron (Alex R. Hibbert da bambino, Ashton Sanders da ragazzo, Trevante Rhodes da adulto), omosessuale di colore, dall’infanzia all’età adulta. Maltrattato dai bulli della scuola fin da giovanissimo, finirà in galera per essersi ribellato contro uno di loro e, una volta uscito di prigione, inizierà a spacciare droga per le strade.

Dramma a stelle e strisce che ha fatto molto parlare di sé fin dalle prime presentazioni ai Festival di Telluride e di Toronto, Moonlight è un triste racconto di formazione che segue le peripezie di un ragazzo che non riesce a essere accettato da (quasi) nessuno: dalla madre tossicodipendente ai compagni di classe, fatta eccezione soltanto per una coppia che lo proteggerà e per un compagno di scuola che ritroverà anche da adulto. Non è tanto un film sul razzismo (anche se si fa sentire il peso delle numerose morti subite in strada dagli uomini di colore), quanto sull’identità, sessuale in primis ma non solo, di un giovane come tanti, che prova a capire quale sia il suo posto nel mondo e scopre sulla propria pelle che per poter sopravvivere dovrà combattere e, forse, arrivare a negare la sua vera natura. Inizialmente appassionante e girato più che discretamente, il film diventa però sempre più didascalico col passare dei minuti, i suoi messaggi si fanno presto troppo espliciti e numerosi momenti appaiono scontati e sanno di già visto (soprattutto nella parte centrale). È una vicenda credibile e a tratti coinvolgente, ma manca un po’ di pepe e originalità, soprattutto in una conclusione troppo fiacca e debole per poter lasciare qualcosa di davvero importante su cui riflettere al termine della visione. Il cast fa bene il suo lavoro e Barry Jenkins – al suo secondo lungometraggio in carriera – ha qualche asso (visivo e sonoro) nella manica, ma non basta per nascondere i limiti di un disegno complessivo piuttosto irrisolto. Scelto per l’apertura della Festa del Cinema di Roma 2016. Un Golden Globe e tre Oscar: miglior film, attore non protagonista (Mahershala Ali) e sceneggiatura non originale.

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