Rubber e la sua ciurma trovano una misteriosa mappa e, desiderosi di avventura, si recano immediatamente verso l’isola Omatsuri. Arrivati sul luogo, notano che tutti gli abitanti, con a capo il barone Omatsuri, hanno una piantina in testa: il barone li invita a restare, ma i suoi piani sono tutt’altro che amichevoli. Sesto lungometraggio tratto dal manga e dall'omonima serie animata, One Piece – L'isola segreta del Barone Omatsuri viene affidato a Mamoru Hosoda, ancora nel suo percorso sperimentale di autore che, pur non lasciando un segno indelebile e con una mano quasi anonima, riesce a tratti a dare freschezza e a intraprendere strade visive interessanti. Pur non discostandosi molto da una puntata stiracchiata, il film mantiene tutte le caratteristiche originali: l’azione non manca, il ritmo è incalzante e le sequenze esilaranti assicurano il divertimento, sfruttando anche il nonsense. Un intrattenimento leggero, imperdibile per i fan accaniti, divertissement senza impegno per spettatori occasionali, che costituisce una tappa della carriera di Hosoda, lontano comunque dall’autorialità contenutistico-visiva delle opere successive.