La signora di Shanghai
The Lady from Shanghai
1947
Paese
Usa
Generi
Noir, Drammatico, Giallo
Durata
87 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Orson Welles
Attori
Rita Hayworth
Orson Welles
Everett Sloane
Glenn Anders
Ted de Corsia
Erskine Sanford
Gus Schilling
Carl Frank
Dopo averla salvata da un'aggressione nel parco, il marinaio Mike O'Hara (Orson Welles) viene ingaggiato dalla splendida e misteriosa Elsa Bannister (Rita Hayworth) a bordo di un lussuoso yacht in direzione di San Francisco. Ben presto O'Hara si ritrova coinvolto in un losco complotto che vede protagonisti il marito di Elsa, Arthur Bannister (Everett Sloane), facoltoso avvocato disabile, e il suo socio in affari, il mefistofelico George Grisby (Glenn Anders). Ultimo film americano di Welles prima di trasferirsi in Europa per circa dieci anni. Anche in questo caso (come ne L'orgoglio degli Amberson del 1942) i numerosi interventi manipolatori della produzione snaturarono il progetto iniziale dell'autore, eliminando quasi un'ora dal montaggio originale (la versione pensata dal regista durava 155 minuti, quella giunta a noi è di poco inferiore ai 90). Un noir girato a basso budget in cui Welles dirige Rita Hayworth, sua compagna all'epoca, imponendole di tagliarsi i capelli e farseli biondi: uno scandalo per tutti coloro che avevano apprezzato la folta chioma fulva dell'attrice nel film che ne lanciò la carriera, Gilda (1946). Ma la scelta di Welles è coerente all'interno di un prodotto che sovverte le regole e le attese del cinema di genere, e che sperimenta usando con estro sempre sorprendente e fecondo il grandangolo, una fotografia fosca, primi e primissimi piani e dando vita a uno stile radicale, inconsueto e barocco come dimostra magistralmente la splendida sequenza finale nel luna park, divenuta un vero e proprio must per cinefili. La signora di Shanghai offre una descrizione acuta e caustica di un'umanità spietata e grottesca, dominata da pulsioni animalesche ma inadeguata sia nel perseguire il male che nel ricercare giustizia e verità. L'opera, purtroppo, soffre di qualche schematismo di troppo (l'onnipresente voice over, il protagonista troppo goffo e ingenuo per essere credibile), ma rimane un innegabile spettacolo di pregevolissima fattura, ennesimo esempio della maestria registica e del talento visionario di Orson Welles. Lo yacht utilizzato nel film è quello dell'attore Errol Flynn che compare, non accreditato, in un cameo.
Maximal Interjector
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