1957. L’azienda Ferrari, costruita da Enzo (Adam Driver) e sua moglie Laura (Penélope Cruz) dieci anni prima,  rischia il fallimento.  Anche sul versante privato i due sono sempre più in crisi in seguito alla perdita del loro unico figlio Dino. Enzo però ha un figlio segreto, avuto diversi anni prima con la sua amante Lina Lardi (Shailene Woodley), che potrebbe diventare il suo solo erede. Nel frattempo la passione dei suoi piloti per la vittoria li spinge al limite quando si lanciano nella pericolosa corsa che attraversa diverse località italiane: la Mille Miglia.

Otto anni dopo Blackhat, Michael Mann torna a dirigere un lungometraggio per il grande schermo e lo fa mettendo subito in chiaro che i due grandi protagonisti della pellicola saranno due delle tematiche principali del suo cinema precedente: i motori e la famiglia. I primi sono stati al centro di diversi inseguimenti mozzafiato (si pensi anche alla serie Miami Vice) ma un’automobile è anche un personaggio fondamentale di Collateral, uno dei suoi lavori più importanti del Nuovo Millennio. Il nucleo famigliare è poi il vero e proprio cuore pulsante di Ferrari, attraverso gli sguardi che si scambiano marito e moglie, uomo e amante, madre e figlio. È su questo versante che Ferrari regala i momenti più toccanti e basta vedere la differente reazione di Enzo e Laura, ognuno disperso nella sua solitudine, di fronte alla tomba del figlio per cogliere quanto questo lungometraggio biografico sia soprattutto una pellicola sull’elaborazione del lutto e sui sentimenti umani. Mann gira con la consueta eleganza formale, seppur il suo stile raffinato ceda il passo ad alcuni momenti stranamente dozzinali nelle sequenze degli incidenti. Quando le automobili da corsa si sfidano sulla strada il montaggio, visivo e sonoro, offre un ritmo invidiabile, ma quando ci sono degli esseri umani che perdono la vita, la realizzazione scende di livello. La visione d’insieme è così determinata da alti e bassi, tra passaggi estremamente profondi e altri più superficiali. Buona prova di Adam Driver e Penélope Cruz, protagonisti di una notevole sequenza di litigio che (di)mostra ancora una volta le loro notevoli doti attoriali. Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.
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