Filming Othello
Filming Othello
Durata
84
Formato
Regista
Orson Welles racconta le difficoltà attraversate durante la realizzazione di Otello (1952). Innanzitutto il regista riflette sull'importanza del montaggio come elemento capace di donare vita e musicalità alle immagini, poi ricorda l'avventurosa impresa produttiva del film (tra improbabili magnati italiani, incidenti di percorso e la vittoria a Cannes), discute con gli attori Micheal MacLiammoir (Iago) e Hilton Edwards (Brabantio) e infine si confronta con gli studenti dell'università di Boston.
Realizzato per la televisione tedesca, Filming Othello è l'ultimo lungometraggio completato da Orson Welles: un documentario dedicato alla più difficile delle opere portate a termine dal grande regista ma al contempo un testamento programmatico. Attraverso le vicissitudini del proprio lavoro, Welles racconta sé stesso e la sua idea di cinema fondata sulla convinzione che la vera arte nasca dagli imprevisti e dalla capacità di trovare soluzioni brillanti e originali per superarli, considerando gli ostacoli non come freni ma come opportunità per mettersi in gioco ed esplorare la propria creatività. Il vero cineasta, dice Welles, è colui che sa dominare le catastrofi e non si lascia sopraffare: e la storia della lavorazione di Otello è un vero e proprio racconto di sopravvivenza e di sfida ai limiti individuali. Gustosissimi diversi aneddoti raccontati dal regista (su tutti la scelta di ambientare la sequenza dell'omicidio di Roderigo in un bagno turco per sopperire alla mancanza di costumi) e assai interessante l'analisi sui personaggi della tragedia e sull'universo shakespeariano in cui si avventurano Welles, MacLiammoir ed Edwards. Il film è abbastanza scolastico nella messa in scena, alternando scene da Otello a lunghe riprese di Welles in campo medio che parla guardando in macchina, ma l'oratoria del cineasta è tanto seducente e commossa da far dimenticare i limiti formali del risultato finale. Un prodotto che è preziosa testimonianza del pensiero wellesiano e un'amara riflessione sul senso di fare cinema nonché sul campionario di umiliazioni e frustrazioni che si è disposti ad accettare pur di vedere un sogno tramutarsi (seppur parzialmente, come il regista sottolinea più volte) in realtà. Inedito in Italia.
Realizzato per la televisione tedesca, Filming Othello è l'ultimo lungometraggio completato da Orson Welles: un documentario dedicato alla più difficile delle opere portate a termine dal grande regista ma al contempo un testamento programmatico. Attraverso le vicissitudini del proprio lavoro, Welles racconta sé stesso e la sua idea di cinema fondata sulla convinzione che la vera arte nasca dagli imprevisti e dalla capacità di trovare soluzioni brillanti e originali per superarli, considerando gli ostacoli non come freni ma come opportunità per mettersi in gioco ed esplorare la propria creatività. Il vero cineasta, dice Welles, è colui che sa dominare le catastrofi e non si lascia sopraffare: e la storia della lavorazione di Otello è un vero e proprio racconto di sopravvivenza e di sfida ai limiti individuali. Gustosissimi diversi aneddoti raccontati dal regista (su tutti la scelta di ambientare la sequenza dell'omicidio di Roderigo in un bagno turco per sopperire alla mancanza di costumi) e assai interessante l'analisi sui personaggi della tragedia e sull'universo shakespeariano in cui si avventurano Welles, MacLiammoir ed Edwards. Il film è abbastanza scolastico nella messa in scena, alternando scene da Otello a lunghe riprese di Welles in campo medio che parla guardando in macchina, ma l'oratoria del cineasta è tanto seducente e commossa da far dimenticare i limiti formali del risultato finale. Un prodotto che è preziosa testimonianza del pensiero wellesiano e un'amara riflessione sul senso di fare cinema nonché sul campionario di umiliazioni e frustrazioni che si è disposti ad accettare pur di vedere un sogno tramutarsi (seppur parzialmente, come il regista sottolinea più volte) in realtà. Inedito in Italia.