La souriante Madame Beudet
La souriante Madame Beudet
1923
Paese
Francia
Generi
Drammatico, Sperimentale
Durata
38 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Germaine Dulac
Attori
Germaine Dermoz
Alexandre Arquillière
Yvette Grisier
Madeleine Guitty
Madame Beudet (Germaine Dermoz), donna sensibile e insoddisfatta del matrimonio con un marito volgare e invadente (Alexandre Arquillière), coltiva i propri sogni per evadere da una realtà intollerabile. L'ennesimo bisticcio con il consorte provocherà conseguenze imprevedibili. Germaine Dulac, artista inserita nel contesto impressionista francese degli anni Venti, adatta la pièce di Denys Amiel e André Obey per giocare sulla sperimentazione visiva, che la condurrà, pochi anni dopo, alla piena avanguardia antinarrativa (La coquille et le clergyman, 1928). Uno stile mobilissimo (montaggio veloce e alternato, inquadrature continuamente attraversate dai personaggi per creare linee dinamiche) e notevolmente innovativo (le sovrimpressioni e gli sfumati bianchi e neri, atti a veicolare le derive oniriche della Beudet) risultano funzionali al tema femminista: il contrasto tra l'eterea delicatezza della protagonista, simbolo della prevaricazione da sempre incombente sulla donna, e la sgradevolezza di un marito quasi demonizzato (e simile a un grottesco animale negli eccessi deformanti e caricaturali dei primissimi piani) fa emergere con prepotenza le psicologie dei personaggi, guidando il punto di vista spettatoriale. Talmente perfetto e meccanico da risultare a tratti impersonale: in ogni caso, una testimonianza imprescindibile del fervore intellettuale dell'epoca. La sequenza conclusiva (i Beudet che si riconciliano mentre alle loro spalle un quadro si trasforma in un teatro di marionette, simbolo di quella desolante pantomima che è la vita) è da antologia.
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