Un anno con Godot

Un triomphe

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105

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Etienne Carboni (Kad Merad) è un attore in crisi sia sul piano personale, sia su quello professionale, che per guadagnare qualcosa accetta di guidare un laboratorio di teatro all'interno di un carcere. Dopo molte difficoltà riuscirà a convincere i suoi improbabili allievi a mettere in scena Aspettando Godot di Samuel Beckett in un vero teatro di Lione e poi in tournée per tutta la Francia fino al gran finale nel Théâtre national de l'Odéon di Parigi.

Il tema della rappresentazione teatrale da parte di carcerati è stato sviluppato brillantemente in Cesare deve morire (2012) dei fratelli Taviani e nel meno noto Tutta colpa di Giuda (2009) di Davide Ferrario: in entrambi questi film la finzione si combinava con una forte componente documentaristica in un mix tra spettacolo, esperienza carceraria e vere storie dei protagonisti. Lo sceneggiatore e regista Emmanuel Courcol, pur ispirandosi a fatti realmente avvenuti in Svezia negli anni Ottanta e utilizzando anche attori non professionisti, sceglie una trattazione più lineare e tradizionale concentrandosi sugli aspetti da commedia agrodolce della vicenda che risulta inevitabilmente piuttosto prevedibile nei suoi sviluppi principali; ovviamente il tema di fondo è come l'arte, dentro le mura della prigione, diventi simbolo di speranza, libertà ed evasione e particolarmente azzeccata è la scelta della pièce di Beckett che ruota attorno all'attesa, all'ozio al vuoto proprio come la quotidianità dei detenuti. Il film fa grande affidamento sul suo protagonista, l'attore di origine algerina Kad Merad che col suo fisico sgraziato e l'espressione smarrita deve giocare all'interno del carcere un ruolo da motivatore e leader in grado di superare ostacoli e complicazioni, che tanto poco gli riesce nella vita privata dove si trova invece ad affrontare i suoi fallimenti familiari e lavorativi anche se alla fine arriverà il riscatto finale, anticipato dal titolo originale (Un triomphe). Nel complesso un'opera piacevole e godibile dalla quale è stato realizzato anche un remake italiano (Grazie ragazzi con Antonio Albanese come protagonista e Riccardo Milani come regista), inserita nella selezione ufficiale del Festival di Cannes 2020, annullato a causa della pandemia e successivamente premiata come miglior commedia al European Film Awards dello stesso anno.
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