A torto o a ragione

Berlino, subito dopo la Seconda guerra mondiale. Un ufficiale americano (Harvey Keitel) è chiamato a indagare su un noto direttore d'orchestra (Stellan Skarsgård), accusato di collaborazionismo. Quest'ultimo, però, è una figura più ambigua e controversa di quanto si possa credere, e arrestarlo potrebbe non essere la scelta giusta.

Da una pièce di Ronald Harwood, un film che punta tutto sul testo di partenza per delineare le caratteristiche psicologiche dei personaggi, i colpi di scena e i guizzi narrativi. La base è solida e la trama appassiona, ma Szabó si limita a metterla in scena senza impegnarsi troppo: la sua regia è piuttosto scolastica e incappa anche in alcuni passaggi fortemente didascalici. Anche il cast funziona solo a metà: efficace Skarsgård, mentre Keitel è fuori parte e finisce per recitare sopra le righe.