Addio al nubilato
Durata
87
Formato
Regista
Linda (Laura Chiatti), Eleonora (Antonia Liskova), Vanessa (Chiara Francini) e Akiko (Jun Ichikawa) sono quattro donne prossime ai quarant'anni e amiche fin dai tempi delle superiori. In occasione del matrimonio di un'altra loro amica si ritrovano per l'addio al nubilato, ma la sposa sembra non voglia farsi trovare e lascia a loro alcuni indizi da seguire per una caccia al tesoro.
Il regista Francesco Apollonio, adattando per lo schermo l'omonimo spettacolo teatrale sempre da lui diretto, punta su una commedia tutta al femminile. Seguendo le orme in parte della saga di Una notte da leoni e in parte di una pellicola americana non entusiasmante di pochi anni prima, Festa col morto - Crazy night, il film si presenta come un'accozzaglia di banalità e luoghi comuni: temi forti e attuali quali il razzismo e l'omosessualità sono trattati attraverso i classici stereotipi etnici, religiosi e sessuali. L'idea di fare emergere durante la festa alcune tensioni personali sopite tra le quattro amiche non era così malvagia, ma questo aspetto è soltanto sfiorato e si preferisce puntare su una comicità bassa che apre alla volgarità gratuita e spesso fuori luogo. Il finale tenta di suscitare nello spettatore un gusto malinconico, opponendosi alla leggerezza che domina l'intero film.
Il regista Francesco Apollonio, adattando per lo schermo l'omonimo spettacolo teatrale sempre da lui diretto, punta su una commedia tutta al femminile. Seguendo le orme in parte della saga di Una notte da leoni e in parte di una pellicola americana non entusiasmante di pochi anni prima, Festa col morto - Crazy night, il film si presenta come un'accozzaglia di banalità e luoghi comuni: temi forti e attuali quali il razzismo e l'omosessualità sono trattati attraverso i classici stereotipi etnici, religiosi e sessuali. L'idea di fare emergere durante la festa alcune tensioni personali sopite tra le quattro amiche non era così malvagia, ma questo aspetto è soltanto sfiorato e si preferisce puntare su una comicità bassa che apre alla volgarità gratuita e spesso fuori luogo. Il finale tenta di suscitare nello spettatore un gusto malinconico, opponendosi alla leggerezza che domina l'intero film.