
Alice e Martin
Alice et Martin
Durata
124
Formato
Regista
Martin (Alexis Loret), poco più che maggiorenne, parte dalla provincia per cercare fortuna a Parigi, dove diviene fotomodello. Qui incontra la violinista precaria Alice (Juliette Binoche), coinquilina del fratello, attore altrettanto precario, e se ne innamora. Quando lei rimane incinta, fantasmi dal passato cominceranno a perseguitarlo.
Seconda collaborazione di André Téchiné con Juliette Binoche dopo Rendez-vous (1985), Alice e Martin riprende le tematiche principali del cinema del regista francese, dall'adolescenza al risveglio sessuale, dell'emancipazione individuale dalla politica e dal proprio ambiente familiare. Ma qui il bagaglio culturale e storico diviene un fardello personale, da cui è impossibile sfuggire e da cui è invece necessario dichiarare una volta per tutte il volontario distacco generazionale. Ellittico, ma a tutto tondo scultoreo nella scrittura dei suoi personaggi, Alice e Martin spiazza continuamente lo spettatore tra flashback, deviazioni inconsce e spaziali, soprattutto con l'affascinante cambio di location nel paese spagnolo sul mare dove i due amanti si rifugiano. Non ci solo i protagonisti ad occupare la scena da tragedia greca (spicca fisiologicamente la Binoche, complessa e indipendente), ma anche Benjamin (Mathieu Amalric), il fratello omosessuale di Martin, la madre biologica (Carmen Maura) e quella adottiva interpretata da Marthe Villalonga. La colonna sonora internazionalmente rock, da Jeff Buckley ai Beach Boys, da Yann Tiersen ai Pulp, rende più accessibile un'opera leggermente ostica, intensa ma troppo studiata a tavolino e coinvolgente soltanto a tratti.
Seconda collaborazione di André Téchiné con Juliette Binoche dopo Rendez-vous (1985), Alice e Martin riprende le tematiche principali del cinema del regista francese, dall'adolescenza al risveglio sessuale, dell'emancipazione individuale dalla politica e dal proprio ambiente familiare. Ma qui il bagaglio culturale e storico diviene un fardello personale, da cui è impossibile sfuggire e da cui è invece necessario dichiarare una volta per tutte il volontario distacco generazionale. Ellittico, ma a tutto tondo scultoreo nella scrittura dei suoi personaggi, Alice e Martin spiazza continuamente lo spettatore tra flashback, deviazioni inconsce e spaziali, soprattutto con l'affascinante cambio di location nel paese spagnolo sul mare dove i due amanti si rifugiano. Non ci solo i protagonisti ad occupare la scena da tragedia greca (spicca fisiologicamente la Binoche, complessa e indipendente), ma anche Benjamin (Mathieu Amalric), il fratello omosessuale di Martin, la madre biologica (Carmen Maura) e quella adottiva interpretata da Marthe Villalonga. La colonna sonora internazionalmente rock, da Jeff Buckley ai Beach Boys, da Yann Tiersen ai Pulp, rende più accessibile un'opera leggermente ostica, intensa ma troppo studiata a tavolino e coinvolgente soltanto a tratti.