Amore in otto lezioni
Gold Diggers of 1937
Durata
101
Formato
Regista
Il produttore ipocondriaco J. J. Horbart (Victor Moore) sta allestendo un nuovo show musicale, ignaro del fatto che i suoi soci abbiano perso i soldi del finanziamento. L'assicuratore Rosmer Peck (Dick Powell) intanto viene convinto dai soci di Horbart, che sperano di recuperare il denaro perduto, a fargli firmare una polizza sulla vita.
Terzo capitolo delle avventure delle Gold Diggers (già apparse nel 1933 con La danza delle luci e nel 1935 con Donne di lusso), Amore in otto lezioni rispetta pienamente il canovaccio e le intenzioni dei titoli precedenti (una vicenda semplice e lineare mirata solo alla messa in scena di uno spettacolo in cui dare largo spazio all'apparato scenico e coreografico) riuscendo, pur ripetendosi e dunque lasciando emergere una certa monotonia seriale, a coinvolgere lo spettatore e a divertirlo (soprattutto nella parte finale). La commedia non ha alcuna pretesa artistica e la regia di Bacon si limita a dirigere il tutto evitando sbavature. Nella seconda metà, gran parte del merito è del coreografo Busby Berkeley (regista del già citato Donne di lusso), capace di organizzare al meglio numeri musicali sensazionali e memorabili (per i quali ricevette una nomination agli Oscar). Adatto a tutte le età e ideale per una visione spensierata e leggera, Amore in otto lezioni rimane maggiormente apprezzabile se visto indipendentemente dagli altri episodi della saga, proprio a scanso del rischio monotonia.
Terzo capitolo delle avventure delle Gold Diggers (già apparse nel 1933 con La danza delle luci e nel 1935 con Donne di lusso), Amore in otto lezioni rispetta pienamente il canovaccio e le intenzioni dei titoli precedenti (una vicenda semplice e lineare mirata solo alla messa in scena di uno spettacolo in cui dare largo spazio all'apparato scenico e coreografico) riuscendo, pur ripetendosi e dunque lasciando emergere una certa monotonia seriale, a coinvolgere lo spettatore e a divertirlo (soprattutto nella parte finale). La commedia non ha alcuna pretesa artistica e la regia di Bacon si limita a dirigere il tutto evitando sbavature. Nella seconda metà, gran parte del merito è del coreografo Busby Berkeley (regista del già citato Donne di lusso), capace di organizzare al meglio numeri musicali sensazionali e memorabili (per i quali ricevette una nomination agli Oscar). Adatto a tutte le età e ideale per una visione spensierata e leggera, Amore in otto lezioni rimane maggiormente apprezzabile se visto indipendentemente dagli altri episodi della saga, proprio a scanso del rischio monotonia.