La linea francese
The French Line
Durata
102
Formato
Regista
Mary (Gilbert Roland) è una ricca donna americana stanca di ricevere le attenzioni degli uomini solo a causa del suo status agiato. Un giorno, dunque, si imbarca per Parigi fingendosi una modella per trovare l'uomo giusto che la ami per quello che è, non per quello che ha. Pierre (Jane Russel), un giovane attore e cantante, si farà avanti per approfondire il loro rapporto.
Ultimo musical girato dal veterano Lloyd Bacon, La linea francese purtroppo conferma la tendenza dei lavori sul finire di carriera del cineasta a venire ben presto dimenticati per via del loro esiguo valore cinematografico. La pellicola infatti non solo non ha nulla da aggiungere a quanto già abbondantemente mostrato da titoli che la precedono (tra cui svettano Quarantaduesima strada del 1933 o Amore in otto lezioni del 1937), ma non riesce nemmeno a soddisfare il minimo livello di gradimento del pubblico, dimostrandosi un'opera monotona e banale (il soggetto dal quale il film prende le mosse ne è già di per sé una spia). La cura formale a cui il regista è stato solito abituarci lungo la sua carriera viene lievemente meno (probabilmente causata anche dal fatto che la pellicola venne distribuita in 3D negli States, cosa che spinse forse il regista a concentrarsi maggiormente su questo aspetto piuttosto che su quello creativo) e gli attori fanno quel che possono per provare a salvare il progetto, senza riuscire a risollevare le sorti di una sceneggiatura piatta e di una messa in scena inconsistente. Trascurabile.
Ultimo musical girato dal veterano Lloyd Bacon, La linea francese purtroppo conferma la tendenza dei lavori sul finire di carriera del cineasta a venire ben presto dimenticati per via del loro esiguo valore cinematografico. La pellicola infatti non solo non ha nulla da aggiungere a quanto già abbondantemente mostrato da titoli che la precedono (tra cui svettano Quarantaduesima strada del 1933 o Amore in otto lezioni del 1937), ma non riesce nemmeno a soddisfare il minimo livello di gradimento del pubblico, dimostrandosi un'opera monotona e banale (il soggetto dal quale il film prende le mosse ne è già di per sé una spia). La cura formale a cui il regista è stato solito abituarci lungo la sua carriera viene lievemente meno (probabilmente causata anche dal fatto che la pellicola venne distribuita in 3D negli States, cosa che spinse forse il regista a concentrarsi maggiormente su questo aspetto piuttosto che su quello creativo) e gli attori fanno quel che possono per provare a salvare il progetto, senza riuscire a risollevare le sorti di una sceneggiatura piatta e di una messa in scena inconsistente. Trascurabile.