Ancora 48 ore

Reggie Hammond (Eddie Murphy) è finalmente pronto a uscire di prigione, dopo aver scontato la pena per rapina e altri cinque anni con l'accusa di aver rubato le paghe in carcere. Ad attenderlo però c'è ancora il poliziotto Jack Cates (Nick Nolte): questi si rifiuta di restituirgli il bottino che insieme avevano recuperato se Reggie non gli darà di nuovo una mano. Sulle loro tracce c'è una banda di motociclisti con il fratello (Andrew Divoff) di un gangster che avevano ucciso. Dovranno anche scoprire l'identità del “burattinaio” dei criminali e ripagare un debito con un galeotto.

Per mascherare che questo sequel sia in realtà più un remake del primo episodio (48 ore del 1982), Walter Hill tenta di ingarbugliare inutilmente i fili della trama ma la sostanza, in fondo è la stessa: un poliziesco ravvivato dalle schermaglie comiche dei due protagonisti che, nel frattempo, però sono invecchiati e fanno quasi il verso a loro stessi, mal serviti dalla sceneggiatura che li costringe a ripetere, esagerando, le stesse identiche situazioni del prototipo (emblematica la scena finale in cui Cates spara al petto a Hammond). Mediocre prodotto hollywoodiano, appena risollevato dal mestiere, e una delle avvisaglie della mancanza di idee degli Studios del periodo.